Politica

Mughini & Co, quelli «rovinati» dai libri

C'è chi per i libri vive, chi ruba, chi uccide, chi dilapida patrimoni. Chi dedica loro tutto se stesso e tutto il proprio tempo: per acquistarli, cercarli, collezionarli, stamparli. Tutte attività delle quali la lettura è marginale. Diceva Franz Werfel: «Il vero bibliofilo ama, più che la forma e il contenuto di un libro, la sua esistenza. Non è affatto necessario che lo legga».

Utilizzando anche solo un mini-scaffale di titoli a tema usciti recentemente, si potrebbero tracciare diversi identikit di coloro che si sono «rovinati» (...)

(...) per i libri.

(BIBLIO)FOLLE Giampiero Mughini, ad esempio, intellettuale innamorato editorialmente del Novecento italiano. Una carriera scrivendo per guadagnare quanto si spende leggendo. In anni di furiose e costosissime ricerche, ha costruito una collezione-capolavoro che ha pagato, come non ha vergogna di confessare, «a costo di amputare la durata delle vacanze estive o di fare un debituccio in banca». Libri unici e meravigliosi, più consolatori degli amici, più fedeli delle donne. Una collezione su cui si è scritto molto, una corposa parte della quale, la più preziosa, quella dedicata al Futurismo, da oggi è in vendita. E così, tra libri, riviste, volantini e almanacchi, i 775 titoli futuristi della collezione Mughini, dalla A di Acerba, rarissima edizione originale della plaquette in numero unico che fa il verso, sfottendola, alla celebre Lacerba , (1.700 euro) alla Z di Cesare Zingaro, le liriche avanguardiste di Dolori, colori, rumori e nervi , un'autoedizione stampata dalla Tipografia Paolo Neri di Bologna nel 1915 (1.200 euro), fino a oggi custoditi nella casa romana di via Ségneri, sono finiti alla Libreria antiquaria Pontremoli di Milano. Motivo della decisione? «Tutte le passioni hanno un cominciamento e una fine». Ma chi è impazzito per realizzare una collezione, vendendola non rinsavisce. È solo impazzito due volte.

IM(PENITENTI) Charles Asselineau (1820-74), erudito e novelliere francese, amico e primo biografo di Baudelaire, conosceva così bene il demone della bibliofollia che nel 1862 diede alle stampe il pamphlet L'Inferno del bibliofilo (ora pubblicato da La Vita Felice) in cui si immaginano le torture di un collezionista di libri, costretto da un diavolo dispettoso a frequentare i bouquinistes del lungosenna caricandosi di libri-spazzatura e, poi, ad acquistare all'asta, tra gli sghignazzi di un pubblico di intenditori, libri ridicoli e disprezzabili. Da morire.

GENEROSI Paolo Franci, classe 1914, cento anni esatti quest'anno. Metà vita da uomo azienda: ex manager Montedison di lunghissimo corso. E l'altra metà da mecenate: dal 1957 al 1999 realizzò insieme a Vanni Scheiwiller le famose «Strenne» per gli amici, plaquette magnifiche con versi di poeti di ogni nazione (Senghor, Pound, Cocteau, Heaney, Szymborska, Montale...) accompagnati da disegni e incisioni d'artista (Azuma, Della Torre, Kalczynska, Nangeroni, Agnetti...). Tesori minuscoli nel formato, immensi nel valore, che regalava per Natale, al posto dei biglietti d'auguri. Oggi, per il Natale dei suoi cento anni, l'amico tipografo Giorgio Lucini a nome di tutti ha restituito i vecchi regali, regalandogli il libro, un po' mémoire un po' catalogo, dal titolo Eppure , stampato nella Officina d'arte grafica di famiglia. Paolo Franci non è né editore né scrittore, eppure pochi amano i libri come lui. Perché non li accumula. Li dona.

CACCIATORI Il più celebre è Simone Berni, professione: «cacciatore di libri introvabili». Su commissione trova qualsiasi titolo desideriate, mentre per passione nella sua biblio-casa di Siena accumula libri proibiti (testi unici, perduti, scomparsi, pirata, clandestini, fantasma... di tutti i generi, dall'ufologia all'editoria «che non dovrebbe esistere», come il famoso Tamburo di latta di Günter Grass stampato da Bompiani nel maggio 1962 e subito mandato al macero). La più recente mission impossible ? Ha recuperato la prima copertina illustrata nella storia di Dracula, ossia quella di un'edizione ungherese del 1898 (il romanzo di Bram Stoker è del 1897) finora ignorata da tutte le bibliografie. Sotto il titolo Drakula c'è un viso orrido, barbuto e famelico. C'immaginavamo i vampiri belli e fascinosi come Gary Oldman e Luke Evans, e invece... Che colpo da romanzo. Berni ci ha persino scritto sopra il «misterioso» libro Dracula di Bram Stoker. Il mistero delle prime edizioni (Biblohaus). Bisogna dargli la caccia.

AFFAMATI E poi ci sono le Signore dei libri, Barbara Sghiavetta (libraia) e Maria Gioia Tavoni («bibliografa»): hanno girato l'Italia in cerca della microeditoria di qualità, là dove le risorse sono inversamente proporzionali alla creatività, e l'hanno censita in una Guida per bibliofili affamati (Pendragon). Dentro, regione per regione, trovate il meglio del piccolo: Tallone, Henry Beyle, Quaderni di Orfeo, Xilocart, InSigna, Officina Typo, unaluna... Dove sono segnate, accanto agli editori, anche le specialità gastronomiche del luogo.

Gli uni e le altre, solo per intenditori.

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