Politica

Una multa al bambino in monopattino Aveva ragione Aznavour: è triste Venezia

I vigili hanno fermato il piccolo di 4 anni in San Marco: sanzione di 68 euro

di Tony Damascelli

V erbale n°42402V/2018 del 19/09/2018, protocollo n°7664/2018. Verbale di accertamento Violazione amministrativa (redatto ai sensi dell'art. 3 del decreto legislativo 12/02/1993 n°39 in data 19/09/2018 alle ore 22.10. I sottoscritti operatori di Polizia locale. danno atto che il giorno 19/09/2018 alle ore 21.00 in località Piazzetta Leoncini, nel comune di Venezia, hanno accertato che residente a Venezia in in qualità di genitore del trasgressore minorenne ha violato le seguenti norme: Art. 28 comma 2 del regolamento di polizia urbana, sanzionato dall'art. 7 bis del decreto legislativo 18/08/2000 n.267, poiché la persona generalizzata consentiva che il figlio minore nato a Venezia il 23/12/2013, utilizzasse un acceleratore di velocità (monopattino) in prossimità di Piazzetta dei Leoncini in Piazza San Marco. Verbale redatto in San Marco n°52, uffici di polizia locale. La violazione non è stata contestata per i seguenti motivi: per mancanza di supporto cartaceo. La sanzione prevede la somma totale di 66,80 euro, delle quali 50 euro più 16,80 di spese.

Ho trascritto il documento che la persona generalizzata, per i comuni mortali trattasi di un padre o dicesi genitore, ha ricevuto nei giorni scorsi, dopo che, debbo presumere, il comando dei vigili di Venezia si sia finalmente dotato del famoso supporto cartaceo, assente al momento dell'infrazione. La quale violazione è stata, dunque, commessa dall'infante di anni quattro e mezzo, sfrecciando sul suo monopattino che, all'insaputa di moltissimi, è anche un acceleratore di velocità. Venezia ha le sue leggi, norme e regolamenti, la città che provoca la sindrome di Stendhal da un po' di tempo stimola altre reazioni per il comportamento selvaggio di turisti e pellegrini e per la folla di venditori abusivi di ogni tipo, nella piazza San Marco soprattutto. I due vigili hanno fatto il loro dovere, questa è la giustificazione dinanzi alle proteste non soltanto della persona generalizzata ma del resto del popolo social. Ma a parte la comica della carta mancante, la domanda sorge spontanea: e gli abusivi che vendono ombrelli, pupazzi, giochi con il laser, missili, gomme di plastica non meglio identificata, bandiere, tovagliame vario, razzi, fuochi d'artificio, grano per i piccioni, polvere bianca per altri clienti, con tutto questo meraviglioso festival di figure che non usa l'acceleratore di velocità ma con la stessa rapidità se la svigna dinanzi all'apparire degli agenti, come la mettiamo, signor sindaco e signori vigili con il loro comandante in testa? Non ci sono soltanto i carabinieri nelle barzellette, Venezia desidera prendere il primato dell'imbecillità, all'acceleratore di velocità risponde con il frenatore dell'intelligenza, l'acqua alta provoca disagi alla città ma anche disturbi seri a chi la gestisce, il pupo di quattro anni sa che non potrà più giocare con il monopattino, mentre attorno a lui il carnevale di Venezia continua a offrire i suoi personaggi consueti e nemmeno in maschera. Sessantasei euro per una corsetta serale in piazza San Marco sono sempre meno di due aperitivi con musica al Florian, nello stesso sito.

Aveva ragione Aznavour: come è triste Venezia.

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