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"Le multe per chi è contro Grillo? Quel documento è incostituzionale"

L'accusa di un esperto: "I grillini e la democrazia rappresentativa non hanno nulla in comune"

"Le multe per chi è contro Grillo? Quel documento è incostituzionale"

Centocinquantamila euro di multa per chi si oppone alle regole del Movimento 5 Stelle. Un documento rivelato dalla Stampa ieri e rivolto ai candidati per le elezioni comunali di Roma, tanto per il capolista quanto per gli aspiranti consiglieri, che ha destato una grossa polemica dentro e fuori la base grillina e su cui anche gli esperti danno un parere negativo.

Se già il Partito Democratico aveva questa mattina denunciato come le sanzioni "sfiorino il ridicolo" e chiesto "una nuova legge sui partiti", sull'Huffington Post è il costituzionalista Marco Plutino a dire la sua, sostenendo che il "Movimento cinque stelle è in aperto e frontale contrasto con la teoria della democrazia rappresentativa" e che l'ipotesi di multe per i grillini è "una stravaganza costituzionalistica".

Plutino cita Luigi Di Maio, che nel difendere la scelta dei grillini portava a esempio quanto succede in Portogallo, e ricorda al membro del Direttorio 5 Stelle che il punto è proprio questo: la Costituzione italiana non prevede, anzi vieta, il mandato imperativo.

Dunque nessun politico che si espriama in dissenso rispetto al proprio partito può essere sanzionato sulla base di questa decisione.

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