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Multe, patente, pranzi. Ecco cosa gli italiani scrivono a Mattarella

Nel 2015 il capo dello Stato ha ricevuto 32.800 lettere. C'è chi si è rivolto a lui per riottenere la licenza di guida e il ritiro delle contravvenzioni. O invitarlo al matrimonio

Multe, patente, pranzi. Ecco cosa gli italiani scrivono a Mattarella

Un popolo di grafomani, poeti, scrittori di romanzi in cerca di editore. E di lettere al presidente della Repubblica. Sergio Mattarella nel discorso di fine anno ne ha fatto cenno: «Ricevo ogni giorno molte lettere». Ma il numero ufficiale ancora non si sapeva. Lo abbiamo chiesto agli uffici del Quirinale ed eccolo qui: circa 32.800 missive ricevute dal capo dello Stato negli undici mesi di mandato del 2015 (è stato eletto il 31 gennaio scorso). Una media di cento al giorno. Ognuna viene catalogata, secondo la provenienza geografica, l'età e il genere di chi scrive. E poi per argomento.E qui viene fuori la famosa creatività italiana. Perché è pur vero che al presidente della Repubblica spetta il potere di grazia, ma non ancora quello di togliere le multe stradali. Ma vallo spiegare ai quattro cittadini italiani che hanno preso carta e penna, allegando copia della contravvenzione, per chiedere a Mattarella di intercedere e fargli cancellare la sanzione, sicuramente ingiusta e anche di dubbia costituzionalità.A questi si aggiungono altri 23 concittadini che hanno scritto al presidente per chiedere, se possibile, di attivarsi per la restituzione della loro patente, un torto che a loro avviso rende necessario l'intervento della massima autorità nazionale. Che Mattarella sia notoriamente una personalità riservata non ha poi scoraggiato tre intrepidi italiani che al presidente della Repubblica hanno fatto recapitare addirittura la partecipazione di nozze.Molti di più, circa 1.200, sono gli italiani che si considerano vittima di malagiustizia (processi troppo lenti, errori giudiziari) e che raccontano la loro storia a Mattarella, che è di diritto anche presidente del Csm (a cui vengono poi girate le vicende più serie e meritevoli di approfondimento). Sempre in questo ambito sono catalogate nell'archivio le 330 lettere con richieste di grazia, e le 65 da parte di carcerati che raccontano al presidente la loro condizione. Più numerose (2.500) sono le lettere che contengono considerazioni politiche sull'Italia, sul governo, sulle istituzioni. Tra queste, in netta maggioranza (790) sono quelle di apprezzamento per l'azione di Mattarella, mentre una cinquantina sono di critica al capo dello Stato. Il quale, per molti italiani, è una figura rassicurante a cui confessarsi. Sorprende infatti la quantità di lettere (circa 1.800) in cui gli italiani scrivono a Mattarella non per chiedere qualcosa o per esprimere un giudizio politico, ma semplicemente per raccontare le proprie vicende personali, la loro vita, i figli. Un migliaio sono le lettere, più drammatiche, di italiani in difficoltà economica: per il lavoro che non si trova o che si è perso («Mi sento immerso in un disastramento» scrive un cinquantenne disoccupato), o per la casa che si fatica a pagare o che non c'è più, o per i giovani costretti emigrare all'estero per ottenere un posto.Poi ci sono le 3.700 lettere di auguri a Mattarella per l'elezione, per il compleanno, per Pasqua e Natale, e quindi 1.250 richieste di poterlo incontrare, 400 lettere per visitare le residenze presidenziali (Quirinale, Villa Rosebery), e sei lettere di italiani particolarmente interessati alle carrozze del Quirinale. Grande classico: gli speditori di libri, manoscritti e opere prime. Ce ne sono stati 829, più un centinaio con altri tipi di pubblicazioni, e 76 poeti che hanno composto appositamente delle strofe per Mattarella. E 130 lettere di bambini («Che fai da solo in un palazzo così grande?» domanda un bimbo delle elementari). Quando può Mattarella risponde.

Ma, a quanto ci risulta, non toglie le multe.

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