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Muore un bimbo di 3 anni La mamma: «L'ho picchiato perché faceva i capricci»

La confessione choc davanti al pm: "L'ho sculacciato forte". È indagata per omicidio preterintenzionale

Muore un bimbo di 3 anni La mamma: «L'ho picchiato perché faceva i capricci»

Un bambino di tre anni, Cristian, morto per le «sculacciate» della mamma. È l'orrore di un interno familiare nel cuore di Modena. Lei, moldava, 27 anni, che picchia il figlioletto per «non rovinare» i rapporti con il suo compagno, «infastidito» dagli strilli del piccolo. L'uomo che dice: «Fallo smettere, non lo sopporti»; la donna che ubbidisce e, invece di calmare il bimbo con le carezze di una madre, lo percuote con le mani di un'aguzzina. Una confessione choc: «L'ho sculacciato forte, è vero. Volevo solo che la piantasse di fare i capricci». «Non volevo fargli del male» dice lei. Ma è impossibile crederle. Anche se tutti vorrebbero farlo. Quel corpicino martoriato «parla». E «accusa». Senza pietà. Così come - senza pietà - è stato dilaniato da chi doveva amarlo e invece lo ha massacrato. Un virgolettato che fa venire i brividi, riportato dal Resto del Carlino che ieri sera riportava sul suo sito tutti i particolari del dramma.

La deposizione dell'orrore è avvenuta davanti al pm Luca Guerzoni. Una confessione choc che ha lasciato senza fiato la pm Luca Guerzoni, anche lei madre ancor prima che magistrato. Davanti alla dottoressa Guerzoni una moldava di 27 anni, indagata per omicidio preterintenzionale, mamma del piccolo di tre anni e otto mesi deceduto a seguito di «un'azione violenta». La donna ha parlato alla presenza dei propri legali. Pare che le «sculacciate», come riferiscono gli stessi avvocati, siano state inferte non solo dalla giovane mamma, ma anche dal compagno albanese, che avrebbe esortato la donna a «farlo smettere di piangere».

Il procuratore capo Lucia Musti, nei giorni scorsi, ha confermato come il piccolo sia rimasto vittima di un «trauma che ha comportato la rottura del mesentere, che avrebbe a sua volta cagionato una sepsi, infezione risultata fatale per il bambino». Il piccolo, lo scorso 14 gennaio, è arrivato privo di vita al Policlinico dopo una telefonata d'allarme al 118. «Ho aspettato a chiamare i soccorsi - avrebbe detto poi la donna - poiché, vedendolo vomitare, pensavo ad un virus che già lo aveva colpito nel mese di Natale. Non pensavo che le sculacciate fossero state così violente».

Pare anche che la 27enne abbia «rivisto» la sua precedente deposizione davanti al pubblico ministero, spiegando che inizialmente non pensava che le botte potessero essere conseguenza di un malore mortale. Anche perché agghiacciante pensarlo il piccolo sarebbe stato punito corporalmente ad ogni capriccio. Un «metodo educativo», secondo la madre, che mai prima aveva provocato conseguenze sul piccolo.

La straniera avrebbe ammesso di aver alzato spesso le mani sul figlioletto per non «rovinare» il rapporto col compagno. Il quale quelle «sculacciate» contro il bimbo le esigeva. «Non pensavo potesse morire ha ammesso la mamma del piccolo -. Forse ho sbagliato».

Sì, ha detto proprio cosi: «Forse».

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