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Nasce il Fronte del Sud. Ma è già tutti contro tutti

De Luca smentisce l'alleanza dei governatori contro il segretario Pd. Pittella e Oliverio si sfilano

Nasce il Fronte del Sud. Ma è già tutti contro tutti

Roma - Prime crepe nel «Fronte del Sud». Se Emiliano e De Luca sfidano Renzi, il lucano Marcello Pittella e il calabrese Mario Oliverio si barricano invece con l'ex premier. Infatti, restano dalla parte di Matteo Renzi i governatori di Basilicata e Calabria. Il primo, fratello del potente capogruppo dei socialisti europei e campione di preferenze Gianni, è fedele a oltranza. Mentre il governatore calabrese, ex bersaniano e dalemiano, non vuole finire nella tenaglia di Emiliano e De Luca. Meglio il fiorentino rispetto al cosiddetto «asse del Sud», riflette in privato.

La giornata del «Fronte del Sud» la apre il governatore campano Vincenzo De Luca con un tweet: «Pizza, arancini e cime di rapa». De Luca smentisce con ironia lo scenario dell'asse, che vedrebbe uniti i presidenti di Regione del Sud contro Renzi in vista del prossimo congresso del Pd. Michele Emiliano, a colpi di ospitate tv, guida la battaglia dei «Masanielli», pronti a espugnare il Pd. «Borboni forever», twitta De Luca. Il discorso degli ultimi renziani rimasti al di sotto di Roma è piuttosto semplice: «De Luca sta strizzando l'occhio a Emiliano, stanno tirando la corda per vedere fin quando si spezza, e magari potranno avere la scusa per andare via dal Pd». Colpire uniti e marciare divisi, guardando alle mosse di D'Alema e al suo movimento politico ConSenso. Secondo gli ultimi sondaggi, diffusi da Ipr e Teknè, la lista D'Alema si attesterebbe rispettivamente all'11% e al 14%, mentre un Pd monco della minoranza, conquisterebbe il 22%. Ripete un importante renziano meridionale: «L'unico obiettivo è logorare Renzi», in questo senso vanno letti i tentativi di accelerare i tempi per il congresso, è il sottotesto. Emiliano, con l'appoggio di De Luca, è visto sia come segretario sia come candidato premier. La sola segreteria del partito, invece, è l'obiettivo dichiarato dell'altro contendente, il deputato lucano Roberto Speranza. L'esponente bersaniano è «schiacciato tra il fronte pugliese-campano e i dalemiani che premono per la scissione, quindi è debole». E spunta l'ipotesi del ritiro della sua candidatura, in modo da lasciare campo libero a Emiliano. Un'ipotesi accreditata. Da Potenza, città dove Speranza è cresciuto umanamente e politicamente, fino a Roma. Altri amici potentini, che lo conoscono bene, assicurano: «Roberto è una persona riflessiva, non tornerà indietro, prima di prendere una decisione ci pensa 100 volte, Roberto non si ritira». L'ex capogruppo dem alla Camera, intanto continua ad andare in giro, portando avanti la sua candidatura. Scarpina soprattutto nel Meridione, dalla sua Lucania a Reggio Calabria, ultima tappa dei suoi incontri.

Quel Sud diviso tra Emiliano e De Luca da una parte, Pittella e Oliverio dall'altra.

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