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Nasce il patto della candelina: riforme istituzionali da rifare

Ruoli diversi per le due Camere e presidenzialismo

Nasce il patto della candelina: riforme istituzionali da rifare

Roma - Summit a tre alla vigilia del suo ottantesimo compleanno. Berlusconi, Salvini e Meloni, nella residenza di via Rovani a Milano, siglano il patto della candelina: insieme per dire «No» alle riforme, dare la spallata a Renzi, rilanciare il centrodestra. Una nota svela l'esito del vertice: «I tre leader hanno concordato sulla necessità di un forte impegno del centro destra, unito nella battaglia contro una falsa riforma, che non riduce i costi della politica, non rende le istituzioni più efficienti (...) Il contrario di ciò che l'Italia ha bisogno (...) dopo anni di governi che non hanno mai ricevuto il voto degli italiani».

Ma poi c'è anche una base di piattaforma programmatica comune, rilanciando presidenzialismo, federalismo e maggiore democrazia nel processo decisionale: «La vittoria del No - proseguono i tre leader - non sarà un salto nel buio, né la fine di un processo riformatore. Al contrario, creerà le condizioni perché si possa parlare di riforme vere: i tre partiti si impegnano fin d'ora a farsi promotori di una nuova riforma costituzionale che introdurrà il presidenzialismo con l'elezione diretta del capo dello Stato; imporrà il vincolo di mandato ai parlamentari (chi cambia idea deve dimettersi); taglierà davvero, dimezzandoli, costi e numero dei parlamentari; differenzierà seriamente il ruolo fra Camera e Senato; riorganizzerà lo Stato sulla base di un federalismo capace di valorizzare le comunità territoriali; riconoscerà al popolo il diritto di esprimersi quando i trattati internazionali prevedano cessione di sovranità».

L'attacco al premier è frontale; se perde deve lasciare palazzo Chigi: «Non per nostra scelta ma per decisione del presidente del Consiglio il referendum sarà anche un giudizio sul governo Renzi. (...) Dopo la vittoria del No riteniamo che il governo dovrà trarne le conseguenze, e in ogni caso escludiamo qualsiasi sostegno parlamentare ad un esecutivo che non abbia la fiducia dei cittadini. In questo contesto il Parlamento dovrà mettere prioritariamente all'ordine del giorno l'approvazione di una nuova legge elettorale sulla quale i tre partiti presenteranno una proposta comune...».

Parisi è citato solo indirettamente: «I tre partiti metteranno in campo tutte le iniziative necessarie per allargare il perimetro del centro-destra, facendo appello alla società civile, ai milioni di italiani che non credono più in questa politica, e che (...) vogliono contribuire con una risposta credibile a un progetto di governo serio dell'Italia». I pilastri del programma: «Diminuzione delle imposte sulla famiglia (...

) una grande riforma fiscale basata sulla flat-tax, con un limite in Costituzione alla pressione fiscale in rapporto al Pil; un impegno rigoroso per la sicurezza; una più forte e più organica politica di contrasto all'immigrazione clandestina e ai rischi di infiltrazioni terroristiche». FCr

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