Cronache

Natale, la rivolta gentile della bimba di 8 anni che rivuole il suo Gesù

Chiede di rimettere il nome del Signore nella recita cambiata per non urtare altre religioni

Natale, la rivolta gentile della bimba di 8 anni che rivuole il suo Gesù

Nel mondo dei buonisti si svegliano perfino i bambini. L'anno scorso in una scuola di Pordenone, l'ultima follia buonista era stata quella di sostituire, in una canzone di Natale, la parola Gesù con Perù, che non si capisce bene cosa c'entrasse una parola così messa a caso: «Perù bambino».

Quest'anno invece ci sono andati più soft ma una bambina ha detto No. In una scuola in provincia di Venezia, lungo la Riviera del Brenta, le maestre, in uno dei canti che i bimbi stanno preparando per la recita natalizia, volevano sostituire la parola Gesù con la parola Natale per non «urtare» la sensibilità dei bambini di un'altra religione, ma una bambina di quinta elementare, grande abbastanza da mettere in pratica i valori impartiti dalla famiglia, ha preso carta e penna e ha scritto ben due lettere. Una era destinata alla presidenza dell'istituto comprensivo dove la bambina va a scuola e l'altra al consigliere regionale veneto Lega, Alberto Semenzato, che la bambina conosce per essere «consigliere di Venezia». «Caro Alberto si legge nella lettera sono una bambina di quinta della scuola primaria, le vorremmo chiedere se il testo della canzone Natale in allegria potesse rimanere originale, con la parola Gesù, e non si cambi la parola Gesù con la parola Natale. A Natale è nato Gesù e noi lo vogliamo dire a tutti. Cordiali saluti». E infatti.

Diciamolo a tutti che a Natale è nato Gesù, non si vede perché si debba nascondere il fatto che a Natale sia nato Gesù, altrimenti il 25 dicembre festeggiamo la nascita di chi? Una lettera molto più intelligente e rispettosa dei nostri valori che non alcune «trovate», come il divieto del presepe nelle scuole, come sta accadendo in questi giorni in una scuola a Favaro Veneto, sempre nel veneziano. Motivi economici hanno detto. La letterina, la bambina l'ha fatta firmare pure ai suoi compagni di classe, dove c'è anche un bimbo musulmano che sembrerebbe aver detto: «Voi cantate pure, a me non dà fastidio». Quasi tutti hanno firmato.

La lettera però in presidenza non è mai arrivata perché le maestre, dopo averla letta, hanno deciso di assecondare i desideri di quella bambina pasionaria delle radici cristiane e hanno mantenuto la parola Gesù nella canzone. Risultato raggiunto quindi: durante la recita si canterà la versione originale. A dare la notizia è stato il consigliere regionale Semenzato stesso che dice: «Ho ricevuto la lettera di una bambina molto saggia che frequenta una scuola primaria in provincia di Venezia. La piccina ha combattuto affinché tra le canzoni della festa scolastica di Natale, non venisse tolta dal testo la parola Gesù. Sì, perché secondo Angela - nome di fantasia usato da Semenzato a tutela della minore ndr togliere quel Gesù in cui crede non sarebbe stato giusto. Anzi per dirla tutta, proprio non le andava giù». E infatti. «Una famiglia molto religiosa dice chi conosce i genitori della bambina ha impresso e trasmesso dei valori a questa creatura». Idem per gli altri compagni che si sono opposti al fatto che Gesù venisse soppiantato dal «Natale». «Il personale scolastico ha precisato Semenzato preso atto del desiderio dei bambini, ha lasciato quindi il testo integrale, così è grazie ad Angela e ai suoi compagni se i bambini quest'anno potranno cantare la loro canzone che parla di Gesù. Brava Angela, che tu possa essere la prima goccia di un grande mare».

Sperando che i buonisti possano imparare.

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