Politica

«Ncd sta con Matteo solo per sopravvivere»

RomaBarbara Saltamartini ha lasciato il Ncd due mesi fa in polemica con il metodo Renzi sull'elezione del capo dello Stato. Ora, con il caso Lupi, vede confermate le sue ragioni. Il partito di Alfano è schiacciato dai diktat di Renzi, vive in funzione della partecipazione al governo e rischia di diventare una corrente del Pd.

Come giudica le scelte del suo ex partito sul caso Lupi?

«Intanto riconosco a Lupi la grande dignità di avere fatto una scelta che non era assolutamente necessaria. Ha dimostrato la volontà di proseguire nell'azione politica senza ombre e tutelando i suoi affetti».

E il resto del partito?

«Si confermano le motivazioni della mia scelta di due mesi fa».

Ripetuto il metodo per l'elezione di Mattarella?

«Sì, il Ncd è un partito sempre più schiacciato dai diktat di Renzi e, da parte del presidente del Consiglio, resta l'ipocrisia dei due pesi e due misure nelle decisioni che riguardano esponenti di governo a seconda che siano del Pd o di altri partiti».

Se il Nuovo centrodestra è la vittima perché non reagisce?

«È un partito che, non essendo riuscito a creare una organizzazione dal basso, è costretto a restare al governo per esistere. Nel caso dell'elezione del presidente Mattarella, qualcuno aveva usato la parola cespuglio, oggi sembra molto una corrente minoritaria del partito di Renzi»

Lupi è stato scaricato, proprio per giochi di correnti...

«È allucinante sostenere che Renzi non sia riuscito a reggere le pressioni della minoranza interna, quando sappiamo che sul Jobs Act e sulle riforme, non si è mai filato della minoranza. È solo una scusa. Il premier non ci ha messo la faccia e Lupi è stato lasciato solo».

Lasciato solo anche dall'Ncd?

«Non da tutti».

Da Alfano, ad esempio?

«Ho visto il segretario accanto al ministro Lupi nel suo intervento in Aula. Non ci parlo da quando sono uscita dal partito e non conosco il suo pensiero. Ma il suo doppio ruolo, di leader di partito e ministro, che io ho sempre criticato, ha complicato la situazione».

Anche in questo caso?

«Non ho elementi per dirlo, ma è indubbio che il Ncd ha la necessità di restare al governo per sopravvivere».

Il ruolo del Ncd nel governo non esce rafforzato?

«In realtà si rafforza solo Renzi. Lupi era la personalità più forte e indipendente della delegazione Ncd al governo. L'unico capace di contrastare il premier».

Ci saranno altre uscite?

«Si, se il partito di Alfano proseguirà a testa bassa a voler restare al governo, in questo governo dove Renzi di fatto è uomo solo al comando senza troppo badare alle sensibilità dei suoi alleati. Inoltre Ncd partiva per essere il partito del territorio e invece in questi 15 mesi ha snaturato la sua missione originaria.

Del resto non esistono partiti che nascono dai governi».

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