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Nel disastro grillino nuove manette per le coop

Incapacità e malaffare: arresti per la onlus che intascava soldi e faceva fuggire i minori

Nel disastro grillino nuove manette per le coop

Roma Accoglienza che? La Roma governata da Virginia Raggi non sta certo voltando pagina come era lecito attendersi dopo i loschi affari di Mafia Capitale, con le intercettazioni della premiata ditta Buzzi&Carminati e l'uomo delle coop che si vantava di come fosse più facile far più soldi con i migranti che con la droga. Chiusa quella pagina, archiviato anche l'interregno di Ignazio Marino, ecco arrivare il «nuovo» targato 5 Stelle. Annunci tanti. A cominciare dalla promessa del «superamento dei campi rom», smentito più volte dai fatti, come anche gli ultimi incidenti hanno confermato, e come smentiti sono stati quasi tutti gli slogan rimasti, quando è andata bene, solo sulla carta. Quest'inverno, per dire, il freddo a Roma ha fatto strage di clochard: nei primi due mesi si erano già contati 10 decessi, e del piano per «obbligare» i barboni ad accettare il ricovero al coperto dopo l'annuncio non si è più saputo nulla. Eppure l'accoglienza è un tema caldo, sensibile. Lo ha ricordato anche papa Francesco, nella sua recente visita in Campidoglio. Ma anche qui, come per il verde pubblico, la sindaca a corto di idee e di risorse ha puntato sul fai da te. Con l'assessorato ai servizi sociali che aveva promesso mille euro al mese alle famiglie romane che si fossero fatte avanti per ospitare i migranti. E con l'iniziativa «Roma aiuta Roma», un progetto di «esternalizzazione» del soccorso e dell'accoglienza, nel quale il Campidoglio sostanzialmente si occupava della formazione, distribuendo diplomi ai volontari intenzionati ad aiutare i senza fissa dimora e, dunque, anche il Comune. Insomma, a voler essere gentili si naviga a vista. Tanto che, ieri, a criticare il Campidoglio sono stati anche i verdi. Che hanno sì condannato le «proteste a sfondo razzista» di Torre Maura, ma se la sono presa anche con la Raggi e con il suo «conclamato dietrofront» rispetto al superamento del sistema dei campi nomadi, e per la sua mancanza «di una visione complessiva» del problema. Di problemi, invece, ne restano eccome. E anche l'odore che circonda il business dell'accoglienza non è poi così cambiato rispetto ai tempi di mafia capitale. Solo ieri la procura di Roma ha arrestato praticamente una intera onlus che si sarebbe dovuta occupare dell'accoglienza ai minori non accompagnati. E invece, secondo le accuse, questi intascavano i soldi - 87 euro di quota fissa - e lasciavano il cancello aperto perché i ragazzini scappassero, quando non li incentivavano ad andarsene, anche scavalcando, pur di toglierseli dalle scatole. Avevano vinto un appalto con il Campidoglio, 2,7 milioni di euro nel triennio 2018-2020, e ora 16 di loro sono finiti arrestati, il presidente e il responsabile del centro accolti direttamente dietro le sbarre, in carcere.

Alla faccia del cambiamento.

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