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Nel giorno orribile resta la più forte

Profughi e Colonia, schiaffo alla Merkel. E la destra esulta

Nel giorno orribile resta la più forte

Un milione di profughi e il Capodanno di Colonia hanno cambiato la Germania. E le tre elezioni «regionali» di ieri, più che un voto locale un referendum su Angela Merkel, hanno fornito un risultato univoco: come scriveva ieri sera il sito della Bild, per la cancelliera è stato il «giorno dell'orrore». Per la prima volta nella storia la Cdu, la democrazia cristiana tedesca, ha alla propria destra un movimento politico potenzialmente di massa (e non elitario come il vecchio partito liberale) in grado di cambiare gli equilibri politici del Paese. È ancora presto per dire se lo scossone sarà solo temporaneo o lascerà segni duraturi. Molto dipenderà dalla vincitrice, Frauke Petry, numero uno di Alternative für Deutschland. Con Angela Merkel ha non pochi elementi in comune: la provenienza dalla ex Germania orientale (lei è di Dresda), la nascita in una famiglia impregnata di valori luterani, la formazione scientifica (la Petry è laureata in chimica, la Cancelliera in Fisica). Per il momento l'appena quarantenne leader di Afd è riuscita ad assumere saldamente il controllo del suo partito, trasformandolo da movimento anti-euro, animato da un pugno di professori universitari, a raccoglitore del disagio dell'elettore medio. La sua abilità è stata quella di giocare con il risentimento anti-immigranti senza sporcarsi le dita con i peggiori rappresentanti della destra impresentabile protagonista ogni settimana di decine di assalti e attentati contro rifugi e residenze dei richiedenti asilo. Ma quanto a novità frau Petry non è la sola. Il voto di ieri ha sancito, all'apparenza in maniera irrevocabile, l'irrilevanza dell'attuale Spd. I socialdemocratici, indeboliti dalla leadership inconsistente del numero uno Sigmar Gabriel, sono stati sfiancati dall'abilità manovriera della Merkel, che ha giocato a suo vantaggio le loro debolezze, e ha fatto propri i loro slogan e i loro punti di forza. Il risultato è la sconfitta elettorale in Sassonia-Anhalt in cui la Spd è addirittura il quarto partito dopo Cdu, Afd e Linke e nel Baden Württenberg, dove la Spd è stato superata oltre che dalla Cdu anche dalla Afd. A salvare la faccia solo la Renania Palatinato dove il partito resta a fatica al governo. Anche per questo a giocare la partita dei prossimi mesi sarà sempre e solo Angela Merkel. I risultati di ieri rafforzeranno le voci critiche del suo partito e i falchi del partito fratello della Csu (i democristiani bavaresi). Ma la cancelliera ha iniziato nelle scorse settimane una ritirata strategica rispetto alle posizioni di totale apertura verso i migranti assunte all'inizio della crisi. Angela ha ancora molte frecce al proprio arco: a cominciare dalla totale assenza di una figura politica in grado di contrastarla quanto a capacità di manovra e presa sulla pubblica opinione. Nelle ultime settimane i sondaggi di gradimento personale, precipitati dopo Capodanno, sono tornati a migliorare.

Da oggi alle elezioni politiche del 2017 il cammino è ancora lungo.

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