Politica

«Nel gruppo conservatore contro la Ue delle banche»

Pier Francesco Borgia

Roma Una Meloni visibilmente commossa ieri ha incassato a Villa Miani il sì all'ingresso di Fratelli d'Italia nel gruppo dei Conservatori e riformisti europei. Davanti a 30 delegazioni provenienti da tutta Europa la Meloni ha voluto sfatare con vigore uno dei luoghi comuni più abusati di questa campagna elettorale per il voto di maggio. «Noi non siamo antieuropeisti: lo sono semmai quelli che hanno trasformato un sogno in un comitato d'affari». Ed è facile vedere nei due gruppi maggioritari di Popolari e Socialisti il bersaglio di questa invettiva. «Spero - aggiunge la leader di Fratelli d'Italia - che dalle urne possa uscire un segnale chiaro che ponga fine a quel patto scellerato tra i socialisti e i popolari che ha tradito gli ideali europei e ci ha consegnato un'Unione che ha calpestato le identità e la dignità dei popoli per fare gli interessi dei burocrati e della finanza speculativa». «Vogliamo un'alleanza libera di Stati nazione - ha rimarcato il ceco Jan Zahradil, candidato proprio per Acre alla presidenza della prossima Commissione Ue -, che lavorino assieme quando è utile. Non dobbiamo rafforzare il ruolo della Commissione e del Parlamento europeo, ma rafforzare i parlamenti nazionali». E cita la questione della Brexit, causata a suo dire, «dal divario fra cittadini e istituzioni europee». «Noi immaginiamo - aggiunge la Meloni - una nuova grande alleanza che vada dai popolari di Viktor Orban fino ai populisti di Matteo Salvini, che spero voglia partecipare a questo progetto alternativo». La leader di Fratelli d'Italia ha fatto anche cenno all'asse «mediterraneo» che all'interno della famiglia dei Conservatori e riformisti deve essere «rafforzato». E questo accenno è l'occasione per sottolineare il buon andamento «degli amici di Vox» nei sondaggi per il voto che si in Spagna a fine aprile.

Da registrare poi la standing ovation che il ceco Zahardil ha incassato quanto ha ricordato il sacrificio di Jan Palach. L'eurodeputato ha detto di voler riportare «armonia» fra Ue e cittadini, con un mercato unico che non imponga a tutti le stesse regole su fisco e lavoro.

E ha insistito sulla difesa delle frontiere esterne dell'Ue, ma non rafforzando Frontex bensì aiutando i Paesi che si trovano al confine.

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