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Nel M5S volano i coltelli. Il mistero del video tagliato dalla Raggi

Il messaggio della Raggi era stato concordato con Grillo. Ma alla fine il sindaco l'ha modificato. L'ira del comico e l'idea di ridimensionare Di Maio

Nel M5S volano i coltelli. Il mistero del video tagliato dalla Raggi

L'impalcatura dei Cinque Stelle costruita da Beppe Grillo sta scricchiolando. All'interno del Movimento non c'è più armonia e il rapporto tra il sindaco Virginia Raggi e il resto della truppa grillina è ai minimi storici. L'ultimo colpo d'accetta l'ha dato proprio il primo cittadino di Roma. Il video di 1 minuto e 35 secondi con cui ieri la Raggi ha provato "a fare chiarezza" e che avrebbe dovuto sedare le liti grilline è stato invece nuova benzina sul fuoco. L'intero testo del messaggio era stato concordato con Grillo, ma la Raggi alla fine ha deciso di modificarlo e di omettere una parte del discorso.

Il video tagliato dalla Raggi

Il video era atteso per le quattro del pomeriggio ma è stato caricato online solo alle 19. E il motivo si trova proprio nella lunga catena di telefonate con cui Grillo, il Direttorio e il sindaco hanno concordato ogni singola parola, ogni concetto e ogni "omissione". Secondo quanto racconta il Corriere in un retroscena, però, alla fine la Raggi ha deciso di fare di testa sua. E ha fatto arrabbiare di nuovo tutto il vertice grillino.

In particolare, il sindaco si sarebbe "dimenticata" di comunicare che Raffaele Marra, il discusso vicecapo di Gabinetto con un passato con Alemanno e la Polverini, sarebbe stato ricollocato altrove. Non è un segreto che la Raggi vorrebbe tenere Marra al suo posto. Ma Grillo non ne vuole sapere, convinto come è che personalità estranee al Movimento possano bloccarne l'attività riformatrice. Bene. Dopo le telefonate pomeridiane, ricostruisce sempre il Corriere, la decisione presa era quella di "risolvere pubblicamente" il caso Marra. Ovvero inserire nel video l'annuncio del suo ricollocamento. E invece la Raggi non l'ha detto e ha scelto di fare di testa sua.

Subito dopo la pubblicazione del video sono partite le proteste dei senatori grillini. Il direttorio e il sindaco hanno ricevuto decine di telefonate di protesta. E così nel Blog di Grillo viene aggiunto un post scriptum in cui si aggiunge che "l'attuale vicecapo di Gabinetto Raffaele Marra verrà ricollocato in altra posizione". Una pezza che spegne le polemiche, ma l'ira del comico non è del tutto placata anche se dal palco di Nettuno (dove la Raggi no c'era) non l'ha dato a vedere. Eppure pare che Carlo ruocco in una delle tante riunioni fatte in questi giorni avrebbe detto che la Raggi è peggio di Marino: "Quello faceva perdere voti al Pd solo a Roma, mentre lei ci distrugge in tutta Italia. Non la voglio più vedere...".

Lei non cede di un millimetro. Uscendo stamattina dal Parco della Resistenza per l'anniversario dell'8 settembre 1943, la Raggi ha risposto a un cittadino che dicendo: "Non mollo". Ma deve gestire anche la vicenda Muraro. Altra gatta da pelare. "Vogliamo leggere le carte", è la versione ufficiale. Ma l'imbarazzo è enerme. Come scrive ilGiornale oggi in edicola, infatti, oltre all'indagine già aperta nei suoi confronti la Muraro ora rischia nuove incriminazioni: "Prima le è stata contestata solo la violazione di norme ambientali, poi il reato di abuso d'ufficio e ora potrebbe aggiungersi il reato di corruzione".

I senatori grillini contro il Direttorio

Ma non è solo Virginia a doversi difendere dagli attacchi interni. Tutto il Direttorio è finito sotto accusa quando ieri a Palazzo Madama i senatori grillini si sono visti per parlare delle fughe di notizie di questi giorni e della gestione (goffa) di tutta la vicenda Muraro. "Non possiamo stare nelle mani di un gruppo di immaturi", avrebbe detto qualcuno alla riunione. Non solo. "Nel Movimento - scrive il quotidiano di Via Solferino - si coltiva anche l’ipotesi di una svolta che riguarda proprio il direttorio. Potrebbe essere proposto dai vertici di Rousseau un rinforzamento della struttura organizzativa, liberando i deputati da alcune deleghe che gravano sulla loro attività. Enti locali e gestione dei meet up potrebbero passare di mano, affidate non più a singole persone (Di Maio, Fico e Di Battista) ma una organizzazione più ramificata. La durata di una tregua che appare fragile, forse, passa anche da strade fino a poco tempo fa del tutto inaspettate".

Insomma, una bocciatura ai "giovani" del Direttorio che in questa fase hanno dimostrato poca capacità di reazione agli attacchi esterni.

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