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Nel nostro Paese vivono almeno 20mila poligami. E nessuno li punisce

L'articolo 556 del codice penale: è vietato il matrimonio con più di una persona

Nel nostro Paese vivono almeno 20mila poligami. E nessuno li punisce

L'articolo 556 del codice penale: è vietato il matrimonio con più di una persona. E il reato in questione è punito con una pena da uno a cinque anni. Eppure la poligamia in Italia non è una cosa inusuale, anzi, sembra piuttosto comune. Stime ufficiali non ce ne sono ma sarebbero almeno 20mila nel nostro Paese i furbetti del matrimonio che decidono di allargare la propria «famiglia» in barba alla legge. Un fenomeno in costante aumento che va di pari passo con la crescita dei flussi migratori, in particolare da Paesi, soprattutto musulmani, in cui l'avere più mogli è considerato perfettamente legale. In Italia è possibile essere poligami di fatto senza violare formalmente la legge. Prendiamo ad esempio un «mister X» con più mogli al seguito. Se solo il primo dei suoi matrimoni è registrato civilmente nel nostro Paese e gli altri sono solo effetto di cerimonie religiose tenutesi all'interno di moschee italiane, tutto diventa regolare perché inesistente dal punto di vista giuridico. E il nostro «mister X» potrà continuare a tenersi l'harem in casa senza problemi. E se i matrimoni multipli fossero invece registrati regolarmente? Lo status quo può essere riconosciuto senza sanzioni. Un precedente ha fatto giurisprudenza: era il 2003 quando il tribunale di Bologna riconobbe a due figli dello stesso padre il diritto di far arrivare in Italia le rispettive madri, prima e seconda moglie dell'uomo. Il giudice spiegò che il reato non sussisteva «essendo entrambe le nozze state contratte in un Paese che le consente». Tutto regolare quindi e tanti saluti al codice penale. Il Corano stabilisce che un uomo possa avere fino a quattro mogli. Ma anche nell'Islam più radicale qualcuno sembra storcere il naso. Sulla rivista Dabiq, organo semi-ufficiale dell'Isis, tale Umm Sumayyah al-Muharajirah, conosciuta per le sue posizioni estremiste e folli, si scaglia contro chi tra le jihadiste critica la poligamia. La fanatica, una che ha definito «prostituta» Michelle Obama, che giustifica i matrimoni forzati, gli stupri delle infedeli e gli abusi sulle schiave (ovviamente la schiavitù non è un problema), spiega che «fa sanguinare il cuore dei nostri salafiti l'opposizione alla poligamia, sia diretta che indiretta, che ora siede anche nel cuore di alcune ragazze che aderiscono all'insieme delle leggi della Sharia». Anche nel califfato, dunque, la poligamia sembra scricchiolare, almeno un po'.

In Italia invece, tra stratagemmi burocratici, furbate varie e sentenze di comodo, vige il liberi tutti.

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