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Nel programma i distinguo dall'ex capo: assegnazione automatica dei fascicoli e gestione «assembleare». Super pool anti-corruzione

Luca Fazzo

Milano Basta con il «cerchio magico», con i fascicoli assegnati sempre e soltanto ai pm di fiducia del capo. È una procura trasparente quella che promette Francesco Greco, nominato oggi procuratore a Milano, al termine di due anni tormentati. Del vecchio capo, Edmondo Bruti Liberati, Greco è stato amico e alleato negli scontri interni. Ma quella che ora prepara è una svolta netta. Anche a costo di proporre una gestione «assembleare» della Procura.

Nel suo programma, Greco indica come priorità «fare entrare l'organizzazione degli uffici giudiziari della modernità», e spiega che la leadership non deve essere basata sulle gerarchie ma sullo «sviluppo di energia individuale e collettiva attorno a progetti condivisi». Pertanto al primo punto della sua procura ci sarà «l'assoluta trasparenza nella assegnazione degli affari mediante la previsione di criteri generali di automatica applicazione nell'assegnazione dei fascicoli secondo le indicazioni sia dell'assemblea dei sostituti che delle riunioni dei singoli dipartimenti»; «eventuali deroghe si dovranno basare sulla applicazione di principi precostituiti e trasparenti».

Sarà una Procura che si occuperà sopratutto di criminalità economica, sia per i delitti dei colletti bianchi che per le infiltrazioni criminali: «Milano è il motore economico italiano che deve essere tutelato dalla concorrenza sleale della criminalità economica e delle infiltrazioni mafiose», scrive. E annuncia che sarà un unico superpool a occuparsi di corruzione e criminalità economica, perché i due fenomeni sono ormai strettamente intrecciati: «Le materie sono legate dalla necessità di assicurare la concorrenza e la trasparenza dei mercati e dei flussi finanziari». Sarà questo superpool, verosimilmente, il cuore pulsante della Procura nei sei anni in cui l'ex pm di Mani Pulite siederà nell'ufficio che fu di Saverio Borrelli.

Nel programma di Greco, la creazione di tre nuovi dipartimenti; «il primo sulla tutela dei cittadini/consumatori da truffe anche informatiche», «il secondo sulla tutela dei lavoratori per il contrasto al lavoro nero, al caporalato e all'evasione contributiva», «il terzo sulla tutela dell'ambiente». E in questa profonda riorganizzazione, c'è spazio anche per un robusto rafforzamento del pool antimafia, che ancora per un anno sarà guidato da Ilda Boccassini, che aveva provato anche lei a diventare procuratore capo, e cui Greco propone di assegnare tutte le inchieste sul terrorismo italiano e internazionale e persino le inchieste su ordine pubblico e scontri di piazza: basterà a placarne l'amarezza?

Greco sa che sulla Procura di Milano pesa da sempre l'accusa di avere agito come un soggetto politico, scegliendo temi e modi dell'azione penale in base a considerazioni non solo tecniche. E anche da queste ombre punta a uscire con la trasparenza e con l'informatica: tutte le nuove notizie di reato dovranno approdare sui tavoli dei procuratori aggiunti, «per evitare la cattiva usanza della polizia giudiziaria di cercarsi percorsi preferenziali».

E almeno se verranno insabbiate, si saprà di chi è la colpa.

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