Politica

Nella scuola aumenteranno i precari

Sarà abolito il limite massimo di 36 mesi per i contratti di supplenza

Pasquale Napolitano

Roma La «manina» della maggioranza giallo-verde aumenta la precarietà nella scuola. Il ministro del Lavoro Luigi Di Maio annuncia in tv e sui giornali che il decreto dignità avrà l'obiettivo di ridurre la precarietà nel mondo del lavoro. Nei fatti, poi, il provvedimento allunga i tempi dei contratti a tempo determinato per i prof. Introducendo una disparità di trattamento tra settore pubblico e privato. Un emendamento a firma di Lega e M5s al decreto dignità, in esame nelle commissioni Lavoro e Finanze della Camera dei Deputati, cancella con un colpo di spugna il limite dei 36 mesi, introdotto con la legge Buona scuola per evitare sanzioni dell'Unione europea, nel rinnovo dei contratti dei supplenti. La modifica, se approvata, non prevede alcun limite al rinnovo dei contratti, favorendo il ricostituirsi di sacche di precariato.

Il governo Renzi con la Buona scuola era stato costretto a fissare il limite dei 36 mesi per i supplementi dopo un intervento della Corte di Giustizia europea contro l'Italia sull'eccessiva precarizzazione. Il vicepremier Di Maio, che si è presentato come il nemico dei precari, alla prova dei fatti fa l'esatto contrario, rischiano sanzioni dall'Europa. Un paradosso, se si pensa al regime che, al contrario, il decreto dignità introduce sia nel settore privato che per i precari della Pa. Nel settore privato, il provvedimento del ministro del Lavoro fissa un limite di 24 mesi per i contratti a tempo determinato, che scende a 12 senza causale. Una scelta che rischia di produrre un'emorragia di posti di lavoro nelle aziende private. Nella pubblica amministrazione, la soglia oltre la quale non è possibile rinnovare i contratti a tempo determinato è di 36 mesi. Limite che viene confermato con il decreto 87, eccezione per i precari della scuola.

Un'altra furbata per scansare l'ostacolo dei 36 mesi sui contratti a tempo riguarda i portaborse di parlamentari e consiglieri regionali. Tra gli emendamenti al decreto dignità ne spunta uno a firma della piddina Debora Serracchiani che prevede di «salvare» dalla stretta sui contratti a termine i dipendenti dei gruppi parlamentari e dei consigli regionali (comprese le province autonome di Trento e Bolzano) ma anche «il personale che collabora», cioè i «portaborse». La durata massima dei contratti a termine per queste figure professionali viene allungata a quelle «della legislatura o della consiliatura», che sono di 5 anni e non di 2, come previsto dal decreto dignità.

Il M5s è al lavoro per trovare escamotage alla legge che vuole approvare.

Commenti