Cronache

"Nessun disturbo psichiatrico" Le ultime ore del manager killer

La moglie caduta dal balcone di casa, la corsa a prendere la bimba dagli zii. L'unico movente: la morte della madre

"Nessun disturbo psichiatrico" Le ultime ore del manager killer

Fausto Filippone non risultava affetto da patologie o problemi psichici, non aveva difficoltà economiche o lavorative, né ombre nei rapporti familiari. Voleva solo togliersi la vita e lo ha fatto lasciandosi alle spalle una scia di sangue. Partono da queste certezze le indagini per far luce sulla tragedia, che si è consumata domenica sul cavalcavia della A14.

Cosa possa aver spinto l'affermato manager 49enne dell'azienda Brioni Spa di Penne a far volare giù dal Vidotto Alento la figlia Ludovica, 10 anni, a Francavilla al Mare (Chieti), per poi lanciarsi nel vuoto alle 19.57, dopo una trattativa durata sette ore, è un mistero. C'è poi da chiarire se sia stato lui a spingere la moglie Marina Angrilli, 52 anni, insegnante di lettere nel liceo Scientifico Da Vinci di Pescara, alle 12.06 sempre di domenica, dal balcone al secondo piano dell'appartamento in Piazza Roccaraso 18, a Chieti Scalo, che la coppia si apprestava ad affittare a studenti. «Non ci sono testimoni per comprendere che cosa sia successo su quel davanzale, tra il motore del condizionatore esterno e una scala lasciata fuori - spiega il questore di Chieti Francesco Palumbo, che con il dirigente della squadra mobile, Miriam D'Anastasio, ieri fatto il punto sulle indagini - I due testi presi a verbale hanno detto cose poco rilevanti». Si sa, però, che in quella casa marito e moglie erano andati insieme per un sopralluogo. Ma lui poi non l'ha accompagnata in ospedale dopo essere piombata da dieci metri d'altezza e non era accanto a lei quando è morta alle 16, per le lesioni riportate.

A quell'ora, infatti, l'uomo aveva già preso Ludovica in via Punta Penna, a Spoltore, dove era con gli zii, promettendole una sorpresa. Invece aveva fermato l'auto al chilometro 389 dell'autostrada e aveva camminato mano nella mano con la bimba per 200 metri, come hanno raccontato gli automobilisti, che hanno lanciato l'allarme. E alle 13, davanti a una pattuglia, ha sollevato la figlia per i fianchi sporgendola oltre il jersey dell'A14 e lasciandola precipitare sotto per trenta metri. Gli accertamenti hanno evidenziato che in quella famiglia non esistevano problematiche di rilievo, nessuna lite o denuncia e l'uomo era stimato sul posto di lavoro. «Era una famiglia sana e di buoni principi», spiega Francesco Angrilli, fratello di Marina. «L'unico recente episodio è il decesso ad agosto scorso della madre di Filippone, malata di Alzheimer, a cui lui era molto legato e che può averlo destabilizzato, senza che lo stesso abbia però esternato importanti segni di sofferenza», sottolinea il questore, chiarendo poi che non c'è alcun giallo sul foglietto ritrovato sotto il viadotto: apparteneva a un agente presente sul posto. Nella scuola elementare di via Del Concilio di Pescara, dove Ludovica frequentava la quinta elementare, attività sospese per tutta la settimana e bandiera è a lutto. «Era una bimba splendida, molto dolce e brava - ricorda la dirigente scolastica Valeriana Lanaro - È un momento molto particolare e silenzioso». Messaggi di cordoglio anche dagli alunni del triennio della Angrilli, che hanno realizzato e postato su Facebook un cortometraggio.

«È una storia di tragica e stringente attualità scrivono Che dire, la stessa insensata sete di potere e controllo ieri ha portato via la professoressa e la sua bambina».

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