Cronache

Nessuna psicosi nei supermarket «Col made in Italy siamo sicuri»

Ma Coldiretti avverte: «Sono preoccupati 2 cittadini su 3»

Nessuna psicosi nei supermarket «Col made in Italy siamo sicuri»

Carlo arriva con calma al supermercato. Come con calma ha appreso della notizia delle uova contaminate che starebbero girando tra gli scaffali. Sarà che sabato 12 agosto i ritmi sono rallentati per tutto, o forse lo tranquillizza una nuova certezza: «Beh mica sono queste spiega indicando una pila di uova queste sono tutte allevate qui, vede il cartellino?». L'etichetta, su cui la legge impone di indicare la provenienza dei prodotti, sembra ormai un baluardo acquisito contro le paure: Carlo sa che le uova sono francesi, in realtà olandesi poi lavorate dai francesi, ma il punto è che sono straniere. Non è però questo il solo motivo per il quale questo pensionato della zona Rogoredo non si sia agitato più di tanto: «Sa, di crisi dei polli ne abbiamo già sentito parlare con la aviaria, poi le mucche pazze: ci siamo abituati a queste crisi qui». Saluta e prosegue con la spesa spiegando in due parole l'abitudine all'ansia.

Ma non è solo la zona sud di Milano a non essere in preda al panico, anzi. In molti nemmeno sanno delle uova contaminate. Giulia Maria ne sta parlando proprio con due conoscenti incontrati al mercato: «Quindi hanno contaminato le uova con la roba chimica? Ma sai che non ne sapevo niente?». «Ma scusa io e Umberto l'abbiamo sentito alla televisione, tu non l'hai seguita?» chiede la donna. «No replica Giulia Maria con tutti i pensieri che ho devo anche star dietro ai giornalisti?». Anche in zona Porta Romana l'ansia non sembra tanto alta.

Federico, vive dietro via Benedetto Marcello, forse anche per i suoi vent'anni ha un altro approccio alle notizie: «Sì ho sentito, ma per essere sicuro ho consultato il sito internet del Ministero della Salute dove hanno scritto che nessun prodotto contaminato è stato immesso sul mercato». In effetti il sito ministeriale ha pubblicato un comunicato proprio per chiarire che «ad oggi, non risultano distribuiti al consumo uova o derivati (ovoprodotti) contaminate da fipronil sul territorio nazionale».

Messaggi rassicuranti al contrario di quelli diffusi da Coldiretti che rimarcano come «due italiani su tre (66%) sono preoccupati dell'impatto di quello che mangiano sulla salute anche per effetto del ripetersi di emergenze sanitarie che hanno caratterizzato l'ultimo secolo, dalla mucca pazza fino allo scandalo delle uova contaminate. È quanto emerge da una analisi Coldiretti/Ixè divulgata dopo che sono stati fatti i primi sequestri anche in Italia». Lo scandalo delle uova però ha riguardato solo marginalmente l'Italia, stando a quanto dice il Ministero i prodotti non sono nemmeno arrivati sugli scaffali. E si parla di una singola partita di merce sequestrata grazie a una segnalazione delle autorità francesi nell'ambito della collaborazione tra autorità degli Stati Ue.

Proseguendo per i mercati e supermercati di Milano sembra che l'emergenza abbia colpito più i media dei loro spettatori. Pietro fa il commesso: «Sai qual è la vera emergenza? Che sono qui a lavorare - scherza no comunque non ne sapevo niente fino a stamattina per una signora che mi ha chiesto se le nostre erano uova francesi, ovviamente ho risposto di no: c'è l'indicazione della provenienza e sono italiane».

Davanti a una bancarella del mercato di Isola sembra che una coppia di anziani stia esprimendo dubbi sulle uova in vendita, ma non c'è neanche il tempo di una domanda e il commerciante ne porge un pacco da dodici ai due.

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