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"Niente anniversari in chiesa, turbano"

La richiesta della Curia per "motivi di delicatezza" verso le persone separate e sole

"Niente anniversari in chiesa, turbano"

Milano - Una famiglia felice può urtare la sensibilità delle persone sole? L'esperienza di una coppia solida è irrispettosa per chi vive suo malgrado solitudine e sofferenza? Probabilmente sì per la Chiesa di Milano. Per «motivi di delicatezza e rispetto», infatti, la Curia ambrosiana ha chiesto ai sacerdoti di non celebrare gli anniversari di matrimonio proprio oggi, nella giornata dedicata alle famiglie. La raccomandazione è scritta nero su bianco in una lettera del Servizio per la famiglia della Curia, ed è inserita in un paragrafo intitolato «Alcune attenzioni». «Nella giornata che celebra la Festa della Famiglia unita - si legge - non possiamo dimenticare le tante situazioni di sofferenza e fatica di persone che vivono la solitudine, la vedovanza, l'abbandono da parte del coniuge, i figli divisi tra papà e mamma, ecc.; e che è bene ricordare nella preghiera dei fedeli». «Per motivi di delicatezza e rispetto - si legge ancora - nel condividere la gioia della festa con le tante belle famiglie che oggi si ritroveranno a celebrare insieme l'Eucaristia, è opportuno evitare di far coincidere con questa giornata la celebrazione degli anniversari di matrimonio». Il documento è stato firmato dai responsabili del servizio e - in vista della festa odierna - è stato pubblicato sul sito ufficiale della Curia, scatenando qualche critica. La raccomandazione precede un altro invito: «Può essere un segno di attenzione proporre la partecipazione alla Comunione nella forma della comunione spirituale a tutti coloro che per varie ragioni vivono l'impossibilità di accostarsi al Sacramento». Uno no all'eucarestia. Questioni delicate, dibattute nella Chiesa e dai fedeli, ma per qualcuno la scelta dell'Arcidiocesi fa il paio con rinunce simili, e frequenti in Occidente, dove non si espongono simboli e valori della tradizione cristiana per non urtare le altre fedi.

Per i cattolici conservatori della «Bussola quotidiana», per esempio, la scelta di oggi è «sconcertante» e testimonia che oggi sono le famiglie «regolari» e «cristiane» a «destare scandalo».

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