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Niente soldi ai parchi che ospitano i profughi

Provvedimento votato al Pirellone: così usiamo meglio i fondi pubblici

Niente soldi ai parchi che ospitano i profughi

Maria Sorbi - Dello spirito del Natale l'emendamento approvato ieri dal Consiglio regionale della Lombardia ha ben poco. Niente fondi ai parchi che ospitano i profughi. Punto. Chiusura totale. Come a dire: prima della solidarietà e del buonismo viene la sicurezza. La decisione è stata presa votando a maggioranza un emendamento alla finanziaria regionale proposto dalla Lega. E fa il paio con il taglio delle agevolazioni agli alberghi che si erano offerti di ospitare i migranti. La vicenda dei parchi comincia la scorsa estate, in piena emergenza sbarchi. Ad agosto il prefetto chiede al parco dei Colli, nel bergamasco, di ospitare alcuni profughi in una delle strutture interne. La decisione manda su tutte le furie l'assessore regionale all'Ambiente Claudia Terzi che promette un intervento in giunta per tagliare i fondi ai parchi pro profughi. Il provvedimento arriva all'inizio di ottobre: la squadra di Roberto Maroni decide di tagliare un terzo dei fondi a quei parchi che, contravvenendo allo statuto, si mostrino disponibili a dare un tetto agli extracomunitari. Al «reo» parco dei Colli vengono tagliati 90mila euro all'anno per tre anni consecutivi. Per la serie: punirne uno per educarne cento. Nessuna area verde osa replicare l'iniziativa di solidarietà. Ma nella vicenda non mancano i colpi di scena.

A novembre l'opposizione di centrosinistra riesce ad annullare il provvedimento facendo approvare, a sorpresa e con voto segreto, una mozione per ripristinare i finanziamenti senza paletti. Ora, alla Vigilia di Natale, arriva il secondo provvedimento di matrice leghista che, in un certo senso, risulta anche più crudo del primo. Non si parla più di taglio dei fondi ma di accesso ai contributi regionali. E, in un momento in cui i parchi sono già costretti a tirare una coperta troppo corta per coprire tutte le spese, la nuova legge rende le cose ancora più difficili. «Il voto a questo provvedimento sostiene l'assessore regionale all'Ambiente Claudia Terzi - significa che la giunta aveva ragione. Così si sancisce che l'utilizzo improprio del patrimonio sia considerato criterio escludente per l'utilizzo delle risorse». «Verranno automaticamente esclusi dalle risorse regionali tutti i parchi che di fatto utilizzano impropriamente il patrimonio affidato loro in gestione - spiega il consigliere leghista Roberto Anelli - Significa che i parchi regionali che decideranno di ospitare nelle loro strutture clandestini o profughi non potranno ricevere contributi dalla Regione». «Così si frenano gli investimenti - criticano i consiglieri del Pd - che per i parchi sono fondamentali. L'accanimento della Lega serve solo alla propaganda e non risolve certamente il problema dell'immigrazione clandestina». Di contro, per i parchi «con buona condotta», sono previsti nuovi fondi. Il consiglio regionale della Lombardia ha approvato all'unanimità un emendamento da 1,5 milioni di euro al bilancio 2016, destinato ai parchi e alle Aree protette. Pur in un momento di ristrettezze di bilancio - spiega l'assessore all'Ambiente - a causa dei continui e reiterati tagli agli enti locali da parte dello Stato centrale Regione Lombardia ribadisce con forza l'importanza dei parchi e delle Aree protette, a salvaguardia della biodiversità». Il caso parchi provoca polemiche quanto il caso alberghi.

In quell'occasione la Lega era stata costretta a ritirare la proposta di sanzioni salate agli albergatori che ospitavano profughi ma aveva comunque vietato l'accesso ai bandi regionali.

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