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Noi radicali digiunavamo sul serio Loro ridicoli

Noi radicali digiunavamo sul serio  Loro ridicoli

Buffonate. Questo erano per il Pci gli scioperi della fame Radicali. Ora che una pletora di ministri, presidenti, vip - da Graziano Delrio a Rosy Bindi a Renzo Piano e un codazzo di personaggi minori a caccia di candidatura si unisce in un «digiuno a staffetta per lo ius soli», verrebbe da ripagarli con la stessa moneta. Sarebbe però ingiusto, perché non di buffonata si tratta bensì di sfida. Anzi di doppia sfida: prima al senso del ridicolo, poi al buon senso. Ve lo vedete in Gran Bretagna o in Germania un ministro o un presidente che «digiuna a staffetta» contro il governo e il partito dei quali fa parte? Tutti presi dall'euforica novità - il digiuno metà Cilicio metà Ramadan ai ministri digiunatori qualcuno dovrà pure ricordarlo: se non si dimettessero volontariamente, in un normale paese europeo sarebbero dimissionati in un pomeriggio.

Ma c'è un altro dettaglio, questa volta drammatico, a consegnare alla bella pensata una dimensione surreale. Sissignori: a torto o a ragione esiste in questo paese un gruppo di persone chi scrive ne fa parte che alla luce di tutti i dati macroeconomici si è andato convincendo che o l'Italia riparte dal proprio ius soli, inteso come la riconquista del proprio suolo in senso lato (la terra, l'agricoltura, il turismo, il patrimonio naturale e culturale) oppure non c'è manifattura, terziario o finanza che tenga, siamo destinati a non rialzarci.

Il diritto al suolo, oggi in Italia, è insomma in primo luogo il diritto a rendere fecondo, produttivo, redditizio il suolo, la terra, i prodotti del «Paese più bello del mondo». Solo così l'Italia può sperare di uscirne, solo così sarà possibile tornare ad assumere immigrati e italiani, dando loro lavoro e cittadinanza veri.

Ma così non è. Migliaia di aziende agricole da Nord a Sud non assumono, rischiano di fallire. Il credito alle imprese agricole si è più che dimezzato in un decennio. I piani di sviluppo rurali elaborati fra Bruxelles e Berlino sono astrazioni lontane dalle realtà agricole.

La ricerca scientifica è osteggiata da un ambientalismo che si crede moderno ed è medievale. È troppo chiedere ai ministri digiunatori di ricordarsi anche di questo ius soli, e di occuparsi oltre che di quelle elettorali anche delle campagne italiane, quelle vere?

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