Non è finita, di crisi si muore ancora
27 Aprile 2016 - 08:36Marito e moglie trovati cadaveri in casa. Il suicidio risale a 2 mesi fa, quando dissero di essere in procinto di partire per l'estero
Uccide ancora, la crisi economica. C'è il dramma di non aver più lavoro, di non poter pagare il mutuo e la paura di ritrovarsi in mezzo a una strada. Il terrore di perdere anche la stima e il rispetto di parenti e amici. Ci sono soprattutto rabbia e disperazione, nella vicenda della coppia di Poggio a Caiano (Parato) che l'altra sera è stata trovata senza vita nell'appartamento in cui viveva. Per marito e moglie, Lucio Leonelli, 50 anni, e Grazia Spessato di 47 il suicidio è stata l'unica via di fuga da una vita sempre più stretta nelle maglie dell'angoscia. Erano morti ormai da quasi due mesi, ma nessuno ancora lo sapeva.
Grazia e Lucio ai vicini avevano detto di aver organizzato un viaggio in Bulgaria. Invece si erano barricati in casa e il 2 marzo, probabilmente, hanno messo fine alle proprie sofferenze con una pistola calibro 7.65 di proprietà della donna, che in passato aveva lavorato come guardia giurata. E stato il tanfo che proveniva dall'abitazione ad attirare l'attenzione: quando i vigili del fuoco e i carabinieri sono arrivati in via Leonardo Da Vinci, c'è voluto poco a ricostruire cos'era successo. i cadaveri, in avanzato stato di decomposizione, erano sul letto. Poco distante un biglietto, in cui i due chiedevano di essere cremati e spiegavano le ragioni del loro gesto, scusandosi. Nelle foto, frammenti di una vita sempre più in salita: la donna, dopo aver perso il lavoro di guardia giurata, si era arrangiata a fare le pulizie nelle case, mentre il marito aveva alle spalle diverse occupazioni. L'inizio della fine è stata la decisione di accendere un mutuo sulla casa che la coppia pensava di riuscire a pagare con qualche sacrificio in più. Hanno pensato di ripartire da zero con i soldi della liquidazione di Lucio, vendendo la casa prima che venisse pignorata, ma il loro piano non ha funzionato. I due hanno deciso di farla finita pianificandolo con cura, senza tradire alcuna particolare emozione anche nei momenti in cui confidavano agli amici le difficoltà economiche. L'ultima persona a vedere in vita Lucio e Grazia è l'ex cognata dell'uomo, che ha aiutato gli inquirenti a ricostruire le ultime ore dell'esistenza della coppia. Mi hanno detto che sarebbero partiti per un viaggio in Bulgaria ha spiegato. Ma la verità è che avevano già deciso di farla finita.
Ieri Poggio a Caiano, città ancora ricca nonostante anni di declino si è svegliata con una tragedia della disperazione che ha colpito il portone accanto. Negli ultimi giorni prima del 2 marzo Lucio e Grazia avevano cominciato a salutare parenti e amici. Portavano qualche regalino a quelli del piano di sopra: la donna ha chiamato una vicina chiedendole se era interessata a fare le pulizie per una famiglia che lei avrebbe lasciato. Ora quella telefonata suona come un addio. I vicini che si sono trattenuti fino a tarda notte sul marciapiede illuminato solo dai lampeggianti dei carabinieri li ricordano come due persone inserite nella loro piccola comunità, prodighe di favori e sempre pronte alla risata. Tutti sapevano che non se la passavano bene e dicono che Lucio ogni tanto ci scherzava su: «Un giorno di questi mi ammazzo».
Diceva sul serio.