Cronache

Non è finita, di crisi si muore ancora

Marito e moglie trovati cadaveri in casa. Il suicidio risale a 2 mesi fa, quando dissero di essere in procinto di partire per l'estero

Non è finita, di crisi si muore ancora

Uccide ancora, la crisi economica. C'è il dramma di non aver più lavoro, di non poter pagare il mutuo e la paura di ritrovarsi in mezzo a una strada. Il terrore di perdere anche la stima e il rispetto di parenti e amici. Ci sono soprattutto rabbia e disperazione, nella vicenda della coppia di Poggio a Caiano (Parato) che l'altra sera è stata trovata senza vita nell'appartamento in cui viveva. Per marito e moglie, Lucio Leonelli, 50 anni, e Grazia Spessato di 47 il suicidio è stata l'unica via di fuga da una vita sempre più stretta nelle maglie dell'angoscia. Erano morti ormai da quasi due mesi, ma nessuno ancora lo sapeva.

Grazia e Lucio ai vicini avevano detto di aver organizzato un viaggio in Bulgaria. Invece si erano barricati in casa e il 2 marzo, probabilmente, hanno messo fine alle proprie sofferenze con una pistola calibro 7.65 di proprietà della donna, che in passato aveva lavorato come guardia giurata. E stato il tanfo che proveniva dall'abitazione ad attirare l'attenzione: quando i vigili del fuoco e i carabinieri sono arrivati in via Leonardo Da Vinci, c'è voluto poco a ricostruire cos'era successo. i cadaveri, in avanzato stato di decomposizione, erano sul letto. Poco distante un biglietto, in cui i due chiedevano di essere cremati e spiegavano le ragioni del loro gesto, scusandosi. Nelle foto, frammenti di una vita sempre più in salita: la donna, dopo aver perso il lavoro di guardia giurata, si era arrangiata a fare le pulizie nelle case, mentre il marito aveva alle spalle diverse occupazioni. L'inizio della fine è stata la decisione di accendere un mutuo sulla casa che la coppia pensava di riuscire a pagare con qualche sacrificio in più. Hanno pensato di ripartire da zero con i soldi della liquidazione di Lucio, vendendo la casa prima che venisse pignorata, ma il loro piano non ha funzionato. I due hanno deciso di farla finita pianificandolo con cura, senza tradire alcuna particolare emozione anche nei momenti in cui confidavano agli amici le difficoltà economiche. L'ultima persona a vedere in vita Lucio e Grazia è l'ex cognata dell'uomo, che ha aiutato gli inquirenti a ricostruire le ultime ore dell'esistenza della coppia. Mi hanno detto che sarebbero partiti per un viaggio in Bulgaria ha spiegato. Ma la verità è che avevano già deciso di farla finita.

Ieri Poggio a Caiano, città ancora ricca nonostante anni di declino si è svegliata con una tragedia della disperazione che ha colpito il portone accanto. Negli ultimi giorni prima del 2 marzo Lucio e Grazia avevano cominciato a salutare parenti e amici. Portavano qualche regalino a quelli del piano di sopra: la donna ha chiamato una vicina chiedendole se era interessata a fare le pulizie per una famiglia che lei avrebbe lasciato. Ora quella telefonata suona come un addio. I vicini che si sono trattenuti fino a tarda notte sul marciapiede illuminato solo dai lampeggianti dei carabinieri li ricordano come due persone inserite nella loro piccola comunità, prodighe di favori e sempre pronte alla risata. Tutti sapevano che non se la passavano bene e dicono che Lucio ogni tanto ci scherzava su: «Un giorno di questi mi ammazzo».

Diceva sul serio.

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