Politica

Non portateci nel baratro

Caro Giovanni

come tutti stanno constatando, questo governo e questa manovra stanno portando l'Italia dritta alla recessione, la terza in dieci anni. Una crisi, la nostra, dovuta alla perdita di fiducia nei confronti di questo esecutivo sovranista e populista, da parte degli investitori internazionali, per via della decisione di Conte-Salvini-Di Maio di andare allo scontro con l'Unione europea. Ma sono contro questa maggioranza e questo governo, ormai, anche tutti i produttori italiani, artigiani, commercianti, liberi professionisti, colletti blu, colletti bianchi, famiglie ed imprese. Il malessere cresce e chi può porta via i suoi risparmi. Uno scontro che si è fatto sempre più aspro per via della manovra finanziaria e che ha già fatto raddoppiare i rendimenti sui nostri titoli di Stato e lo spread, con un costo in termini di maggiori interessi sul debito pari a decine di miliardi di euro, che dovranno pagare i cittadini. Il sistema bancario ha subito una forte svalutazione delle sue attività di bilancio e ha già ridotto il credito erogato all'economia, creando un nuovo pericolosissimo credit crunch. E la Borsa ha già perso, da quando si è insediato il governo, oltre 200 miliardi di euro.

La manovra che tu sei costretto a difendere è fatta solo di sussidi e spesa corrente. La spesa per investimenti, alla quale tu tieni particolarmente, è quasi del tutto assente. Da stimato economista quale sei, sai benissimo che, con un debito pubblico elevato come quello italiano, un aumento di deficit dovuto a solo welfare assistenziale non può creare una crescita come quella che avete stimato e che il credit crunch in atto provoca un effetto negativo tale da più che compensare i limitati effetti espansivi del reddito di cittadinanza e della quota cento per le pensioni.

Sovrastimando la crescita e sottostimando il debito, il governo gialloverde non è più credibile. Nessuno chiedeva un deficit allo 0,8%, come quello concordato da Gentiloni con Bruxelles, nemmeno la Commissione, e tu lo sai. Ma quel 2,4%, che ti è stato imposto da Salvini-Di Maio, è una vera e propria inutile provocazione! Finalizzata unicamente a vincere le elezioni europee del prossimo maggio.

Caro Giovanni, e tu pensi davvero di far ripartire l'Italia solo grazie a una spesa in deficit di una quindicina di miliardi di cattivi sussidi e di inutili pensionamenti? Suvvia! Siamo seri! Sono certo che non credi neanche tu alle tue stesse parole. Non immolarti per questi matti, buoni a nulla ma capaci di tutto, che ci stanno facendo precipitare nel baratro.

Non ne vale proprio la pena, considerando che alla fine non ti diranno neanche «grazie».

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