Cronache

Non serve il lettino ora con lo psicologo si chatta su internet

Un algoritmo indirizza la richiesta d'aiuto verso lo specialista giusto. Senza incontrarsi

Non serve il lettino ora con lo psicologo si chatta su internet

Non più sul lettino. O non solo. Oggi dallo psicologo non si deve più necessariamente andare, ma stare connessi. Un concetto nuovo in Italia ma il modello è già consolidato negli Stati Uniti e in altri paese europei. Un nome su tutti: «Better help» servizio di psicologia ad abbonamento che registra milioni di utenti. Si accende il computer e si chatta con lui. «Psicologia libera» dicono da Ottieniaiuto.it la startup nata dall'idea di Concetta Grande, psicologa di 30 anni originaria di Siracusa ma che da anni lavora a Torino. «Vogliamo che la consulenza professionale sia accessibile a chiunque stia lottando con le sfide della vita e possa ottenere aiuto sempre e ovunque». Il sito è confortante, praticamente uno psicologo h24 che ti soccorre. Sono 370 specialisti sparsi su tutto il territorio. Semplice il punto di partenza: 17 milioni di italiani soffrono in silenzio. Ansia, depressione, stress, problemi relazionali e di questi solo tra l'8 e il 16 per cento incontra un medico. Ma non solo, chi va dall'analista troppo spesso si vergogna, lo vive come un disagio, una cosa da non dire in giro, anzi di più, nove persone su dieci lo negano. Vissuto ancora come un tabù, una debolezza da non rivelare se non ai famigliari più stretti. La paura di essere giudicati, stigmatizzati è ancora forte, nei paesi più piccoli ovviamente di più che nelle grandi città, questione di cultura, di vecchi pregiudizi difficili da far scomparire per cui andare dallo psicologo non è bello. E per tutti gli altri? Avvolti in una nuvola, in uno spazio grigio di silenzio e ripensamenti, appuntamenti da rimandare. Eccola allora l'idea, semplice ed efficace. Far incontrare paziente e medico in quello spazio che può essere anonimo che è il web. Quasi futuristico; l'aspirante paziente che manda una richiesta mail, è il primo messaggio nella bottiglia e un algoritmo intercetta e incanala la richiesta di aiuto e dirige verso il giusto consulente. A questo punto l'utente inizia a scambiare messaggi gratuitamente per quarantotto ore, così da valutare se sta ricevendo un supporto efficace. Dopo questo arco di tempo può decidere se pagare per il piano mensile o meno. Il costo è decisamente competitivo, e il pacchetto assomiglia ad un abbonamento del cellulare: «trenta ore settimanali per consulenza illimitate tramite messaggi, chat dal vivo o telefonate. E non solo. Chi non vuole esporsi, ha anche la possibilità di usare un nome di fantasia e rimanere così totalmente anonimo».

Metodi nuovi, nuovissimi, che sanno di fuga per il futuro. Macchine e tecnologia, a liquidare il rapporto umano, l'importanza di vedersi negli occhi, l'abbraccio di una poltrona o del più classico lettino, che sembrano sorpassati. E fa un po' paura. «Questo non deve vedersi necessariamente come sostitutivo a quello tradizionale», ci tengono a precisare. «Chi si rivolge a noi infatti- spiegano- sono persone che probabilmente non sarebbero comunque andate dallo psicologo tradizionale». Ci sono i costi in effetti che in certi casi fanno fare un passo indietro. Mentre la consulenza faccia a faccia si aggira intorno a 75-125 euro, per una singola sessione, il servizio on line abbatte i costi. Ma sarà utile? «Ci sono molti studi che confermano l'efficacia del mezzo online» assicurano. E i clienti non mancano. Partita da meno di un mese la startup ha già ricevuto richieste da duecento persone. Sono i primi.

Una boccata d'aria anche per gli psicologi in cerca di pazienti.

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