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Non vuole separarsi. E uccide l'ex moglie

Il tunisino l'ha accoltellata nel garage La vittima l'aveva denunciato altre volte

Non vuole separarsi. E uccide l'ex moglie

Non accettava la fine del matrimonio, non voleva perderla e così ha deciso che nessun altro la doveva avere.

Arjoun Ezzedinela, tunisino di 35 anni, sabato ha colpito al cuore l'ex moglie Marisa Sartori, lasciandola morta a terra e ha ferito l'ex cognata Deborha.

La tragedia è avvenuta a Curno, in provincia di Brescia, e si tratta del secondo femminicidio nel giro di tre settimane. La coppia si era sposata nel 2012 in Tunisia, dove aveva vissuto per qualche tempo prima di tornare nel Bergamasco e chiedere la trascrizione del matrimonio in Italia. Poi i due si erano trasferiti a Curno, in via Terzi di S. Agata. Ma lei, dopo la separazione, depositata pochi mesi fa, era tornata a casa dei genitori in via IV Novembre al civico 23. La vittima, 25 anni, che lavorava come parrucchiera in paese, da tempo continuava a denunciare l'uomo, che la perseguitava e non perdeva occasione per farle del male.

Spesso l'aspettava sotto casa e fuori dal negozio e i litigi tra i due erano quantomai frequenti, come hanno raccontato diversi testimoni. «Arjoun l'aveva minacciata più volte - ha raccontato un giovane - e lei l'aveva denunciato. Sapevo che sarebbe finita così».

Marisa aveva deciso di lasciare il tunisino qualche mese fa. Ma da allora lui non l'aveva mai lasciata in pace. Sabato, qualche minuto prima delle 20, le due sorelle Sartori sono arrivate davanti a quello stabile che ospita i genitori e altre 43 case popolari. A bordo di una Daewoo Matiz sono giunte nel garage, che da su via di Santo Jesus. Marisa ha aperto la portiera per scendere dalla macchina e si è trovata di fronte l'ex coniuge, armato di coltello. Non ha fatto in tempo a dire una parola. Lui si è gettato su di lei e ha affondato la lama dritta nel cuore. Un colpo fatale. La venticinquenne è caduta a terra ed è morta subito. Non appena la sorella, 23 anni, si è resa conto di quanto stava avvenendo è intervenuta per provare a difenderla, ma è stata colpita da un paio di coltellate all'addome. Ferite serissime per Deborha, che è stata soccorsa dagli operatori del 118 e trasportata all'ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo, dove i medici l'hanno sottoposta immediatamente a intervento chirurgico e ricoverata in terapia intensiva.

Dopo l'omicidio il tunisino si è costituito in caserma a Curno, dove è stato arrestato con le accuse di omicidio e tentato omicidio. Difeso dall'avvocato Rocco Di Sogra, è stato sottoposto a un lungo interrogatorio che è proseguito fino a tarda notte di fronte al pubblico ministero Fabrizio Gaverini.

Il sindaco Luisa Gamba sabato è stato tra i primi ad arrivare sul luogo della tragedia.

Solo giovedì 17 gennaio, in un box di Gorlago, la stessa fine di Marisa era toccata a Stefania Crotti, 42 anni, presa a martellate da Chiara Alessandri, 43, ex compagna di suo marito ora in carcere a Brescia.

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