Cronache

La notte rende quanto l'agricoltura

Il business della movida vale 71 miliardi. Ogni sera escono più di 15 milioni di italiani maggiorenni

La notte rende quanto l'agricoltura

Il lato luminoso della notte è la sua economia. La night life italiana vale ben 71 miliardi di euro l'anno. La risposta delle capitali della movida notturna, la Romagna e il Salento, allo sballo e ai fatti tragici che la scorsa estate hanno coinvolto i ragazzi in cerca di divertimento è la valorizzazione di un settore che non conosce la crisi. A calcolare il giro d'affari delle ore piccole è la manifestazione «Tenera è la notte. Culture, diritti ed economia», promossa a Lecce ieri e oggi da Anci, Claudio Palomba e Paolo Perrone, prefetto e sindaco di Lecce, Giuseppe Strano e Andrea Gnassi, prefetto e sindaco di Rimini, Maurizio Pasca, presidente Silb (Associazione italiana locali da ballo), e Sergio Pizzolante, deputato Ncd e autore della legislazione sul turismo degli ultimi dieci anni. Ecco i dati del 2014, elaborati per la prima volta dall'ufficio studi della Federazione italiana pubblici esercizi (Fipe) prendendo spunto dalle analisi sulla «Night Time Economy» britannica. L'industria del divertimento notturno dà lavoro a 1,4 milioni di persone ed è un volano anche per ristoranti, attività commerciali e iniziative culturali. Nella fascia oraria dalle 18 alle 6 del mattino lo scorso anno il giro d'affari di bar, discoteche e locali serali è arrivato a 5,3 miliardi di euro e ha contribuito ai 37 miliardi di fatturato di negozi e centri commerciali e ai 17 miliardi della ristorazione. Ma i vantaggi sono andati pure ai trasporti, in particolare taxi e car sharing, con 2,5 miliardi, e alla cultura (cinema, teatri, concerti), con 1,4 miliardi. Senza dimenticare i 4 miliardi del comparto fitness.Il 55,8 per cento degli intervistati da Fipe e Censis ha una percezione positiva dalla vita notturna offerta dal nostro Paese. Che viene associata soprattutto a passeggiate, pranzi, cene e incontri con gli amici. Gli italiani amano la vita notturna, quelli maggiorenni che escono ogni sera sono più di 15 milioni. E tra gli oltre 4 milioni di frequentatori abituali di luoghi di intrattenimento, il 69 per cento preferisce pub, discoteche, discopub, discobar ed enoteche. Quelli che non dormono mai nel 2014 hanno generato un fatturato di 70,7 miliardi e hanno creato una ricchezza prodotta - il valore aggiunto - di 31 miliardi di euro. Cifra paragonabile al valore dell'intero settore dell'agricoltura.Le morti di Lamberto Lucaccioni al Cocoricò e Lorenzo Toma a Santa Cesarea Terme, anche se avvenute per ragioni molto diverse, hanno scosso i luoghi storici del divertimento. Le istituzioni e le associazioni di Salento e Romagna provano a uscire dalla demonizzazione delle ore piccole e dal binomio sballo-repressione e lanciano iniziative per promuovere la cultura e l'economia della notte. L'appuntamento sarà annuale, fra Rimini e Lecce. La prima edizione sarà a maggio nella città romagnola. Il modello è quello degli inglesi, che hanno trasformato le violenze degli hooligan e lo sballo dei pub in un fenomeno chiamato Night Time Economy, del valore di oltre 93 miliardi di euro. Il cuore è una serie di attività formative e nuovi mestieri, lezioni nelle scuole, norme che garantiscono il primo soccorso nei locali e premiano le imprese e le città virtuose.Alla due giorni leccese partecipano il ministro dell'Interno Angelino Alfano, quello della Salute Beatrice Lorenzin e i rappresentanti delle comunità di San Patrignano ed Emmanuel. Ci saranno tra gli altri il governatore pugliese Michele Emiliano e il sottosegretario allo Sviluppo economico Simona Vicari.

A «Tenera è la notte» si discuterà di turismo ed economia, ma anche di sicurezza e salute.

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