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Le nozze di Carrai diventano spot del renzismo

Il premier testimone, Agnese dirige il coro della chiesa. Sfilano vip e il gotha della finanza

Le nozze di Carrai diventano spot del renzismo

nostro inviato a Firenze

Da Detroit sono otto ore di volo, più fuso orario, arrivo di mattino presto dopo un notte in aereo e un tour da maratoneta in Usa, dalla aziende hi tech California alla East coast. Ma non è un sacrificio se si sposa il «Marchino» (anche detto « intelligence »), ovvero Marco Carrai, consigliere, fund raiser , imprenditore schivo ma amico di tutti quelli che contano, artefice dietro le quinte della carriera lampo di Matteo Renzi. L'inaugurazione del cantiere anti alluvioni a Figline, prevista per la mattina, deve saltare ma al matrimonio dell'amico Carrai con la ventiseienne Francesca Campana Comparini, dove Renzi è testimone insieme alla moglie Agnese che invece ha diretto il coro in chiesa, non si può mancare.

La basilica di San Miniato, una geometria di marmo bianco che domina Firenze da sopra piazzale Michelangelo, è eccezionalmente chiusa ai visitatori esterni – e anche per sposarsi serve un il via libera vescovile -, e tutta l'area attorno alla chiesa blindata da polizia, vigili urbani, addetti alla sicurezza, per assicurare la privacy degli sposi e degli illustri ospiti (ma vaglielo a spiegare ai turisti americani e tedeschi bloccati dalle transenne dopo l'arrampicata sotto il sole, che è chiuso anche il cimitero). Più finanza che politica, più banchieri che ministri, d'altronde è il matrimonio di Marco Carrai, abile tessitore e uomo ombra del premier, ma sempre un passo indietro alla politica, malgrado l'invito diretto di Renzi a far parte del suo governo («grazie, preferisco fare l'imprenditore»). Non c'è Maria Elena Boschi, e nessun altro ministro. Per il Pd bisogna accontentarsi degli eurodeputati Simona Bonafè e Nicola Danti, del sindaco fiorentino già vice di Renzi Dario Nardella, e poi del sottosegretario tuttofare a Palazzo Chigi, Luca Lotti, che arriva a bordo di una vecchia Smart.

Dalle 15 in poi, chi dalla scalinata principale chi dal più riservato ingresso laterale, sfila invece un bel pezzo di establishment economico-finanziario nazionale, una fotografia perfetta del nuovo potere renziano e della sua rete di relazioni, costruita in gran parte da Carrai, di fronte a cui impallidisce la vecchia sinistra Pd di Bersani e soci. Tra gli oltre trecento invitati ecco l'amministratore delegato di Mps Fabrizio Viola, poi il finanziere David Serra, il presidente e ad di Pirelli Tronchetti Provera con Afef, Franco Bernabè col figlio, Marco Morelli supercapo italiano di Bank of America/Merryll Lynch, l'economista ex Bce Lorenzo Bini Smaghi presidente di Snam Rete Gas, il fondatore di Eataly Oscar Farinetti accompagnato da consorte e dallo scrittore Alessandro Baricco (Carrai ha fatto parte del cda della sua Scuola Holden), Roberto Naldi, presidente di America Corporation, la holding argentina che controlla Aeroporti di Firenze Spa (dove Carrai è presidente), Chicco Testa ex presidente Enel con la compagna Annalisa Chirico in rosso fiammante. Poi Fabrizio Palenzona vicepresidente di Unicredit, Carlo Cimbri ad di Unipo Sai, Gian Maria Gros presidente di Atlantia e Giuseppe Recchi numero uno di Telecom, mentre Alberto Bianchi, avvocato di Renzi, anche lui presente, dal governo è stato indicato nel cda di Enel. Scortato dalla polizia arriva l'ambasciatore Usa John Phillips, amico di Renzi e Carrai dai tempi di Palazzo Vecchio. Poi ci sono il presidente di Rcs Libri Paolo Mieli, la giornalista Fiamma Nirenstein, l'ex presidente Fiat il renziano Paolo Fresco, lo storico americano Micheal Ledeen, il dirigente renziano della Rai Luigi De Siervo, e le più importanti (e ricche) famiglie fiorentine, già sponsor del camper di Matteo, dai Folonari ai Mazzei a Bassilichi. Carrai, finita la cerimonia, invita tutti a fare una donazione per la basilica danneggiata nelle vetrate dalla recente grandinata. I regali invece li hanno scelti dalle tre liste nozze, una nel negozio Parenti di via Tornabuoni, di proprietà della famiglia della sposa (ceramiche, argenteria, arredi preziosi). Poi tutti a Villa Corsini, per il ricevimento anche quello blindatissimo, sulle colline poco fuori Firenze.

Nuova capitale del potere italiano.

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