Sanremo 2019

Nulla scalfisce il divo Claudio È immutabile come il Festival

Nulla scalfisce il divo Claudio È immutabile come il Festival

In fondo bastava pensarci. Pensare al titolo della canzone vincitrice dell'ultimo Sanremo: Non mi avete fatto niente. Ecco, guardando e riguardando Baglioni Claudio, si capisce che tutto quello che è stato detto, scritto, insinuato, su e contro di lui, non gli ha fatto niente. Ma proprio niente. Anzi. Il suo protettore non è certo quel tipo, alto, grosso e pelato che tiene alla larga qualunque si accosti ed è uguale a quelle guardie del corpo che nei film vengono fatte fuori alla prima raffica di mitra. Non è il caso, non è il tipo. Baglioni stesso resiste a rovinose cadute dalle scale, al massimo scompone la sua dinner jacket ma lui, trucco e parrucco compresi, resta ugualissimo, mai scomposto anche se componibile, cioè formato da elementi singoli che modellano un tutto organico, corredate da un'enciclopedia di parole e musica. Per dire come certe congiunture chiudano e significhino un ciclo, il romano e romanista Claudio nacque il mercoledì 16 di maggio del '51, annus primus mirabilis del Festival ma giorno memorabile con l'annuncio ufficiale della riunione decisiva a Parigi, a maggio, per i lavori del traforo del monte Bianco, costo in milioni di franchi svizzeri, ottanta. Toninelli Danilo da Soresina era ancora nel ventre di Giove, il problema del tunnel, dunque, già metteva ansia mentre Filogamo Nunzio salutava cari amici vicini e lontani.

L'evento si ripete da sempre, siamo ormai a 68 anni dopo, stessa città dei fiori, luogo dell'evento traslocato dal salone delle feste del casinò ai velluti del teatrocinematografo per le cinque giornate di Sanremo, per alcuni, storiche come quelle milanesi. Era sera quando è arrivato il momento, prima l'intervistina sul ballatoio con uno sgradevole approccio al grande, commovente Vincenzo Mollica, poi l'apparizione, la discesa, la luce, la voce, totale: LUI. Il suo ingresso regale con i paggetti, Bisio-Raffaele, la sua musica, la sua canzone, balli, salti, festa, festival. Vista la coincidenza orientale, potrei dire che trattasi del capodanno di Claudio Baglioni ma, per favore, si eviti l'accostamento a quello cinese con animale abbinato, c'è il rischio che intervenga il succitato tipo, alto, grosso e pelato, scampato alla raffica di mitra. Si replica, fino a sabato notte. Tranquilli, quando finirà Sanremo non finirà Baglioni.

Semmai ricomincerà Toninelli.

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