Cronache

Il numero di telefono di Belen si compra in Rete con 100 euro

Un hacker snocciola il tariffario per spiare i cellulari dei vip. E spiega: "Se hanno uno smartphone ascolti la segreteria e guardi le foto"

Il numero di telefono di Belen si compra in Rete con 100 euro

Secondo una ricerca sulle dimensioni della rete condotta nel 2000 da Bright Planet, un'organizzazione degli Stati Uniti, il Web è costituito da oltre 550 miliardi di documenti. Google ne indicizza solo 2 miliardi, ossia meno dell'1%. Il restante 99%, quello non indicizzato dai comuni motori di ricerca, viene chiamato «dark web» o «deep web». Al suo interno si svolgono attività al limite del legale, oppure illegali, come spaccio di droga o vendita di armi e documenti falsi. Per accedere al Deep Web è necessario usare TOR (acronimo di The Onion Router), uno dei più potenti proxy anonimi presenti sul web. Questo programma maschera l'indirizzo IP dell'utente, facendo rimbalzare il collegamento fra diverse reti prima di raggiungere la risorsa richiesta. In questo modo risalire alla vera identità dell'internauta sarà difficile.

C'era una volta lo scandalo delle foto rubate dagli smartphone delle celebrità di Hollywood, Jennifer Lawrence e Scarlett Johansson ne sanno qualcosa. Roba da nerd americani, acqua passata. In Italia pare si possa fare molto di più. La nuova tendenza è tutta nostrana e grazie al web, in particolare al dark web (il web invisibile senza un apposito software) è possibile addirittura comprare i numeri di cellulare di molti personaggi noti italiani, in particolare del settore dello spettacolo e della politica. Si compra pagando con monete virtuali, del tutto anonime, come i Bitcoin.

Ci conferma tutto Alessandro, 36enne dall'accento velatamente del sud, frequentatore del web sommerso. Professione ingegnere informatico, segni particolari? Ha comprato diversi numeri di cellulare. Di chi? «Non voglio fare nomi, ma la scelta è molto vasta». Gli chiediamo quali sono i numeri più richiesti e quanto costano: «I prezzi non sono fissi, ma variano a seconda della popolarità. Il numero di Silvia Toffanin è molto richiesto, soprattutto da quando è tornata in tv. A oggi vale 3 BitCoin, circa 900 euro, qualcosa di più. Stessa cifra anche per quello di Ilary Blasi e Maria De Filippi. Quello di Barbara d'Urso vale poco meno di 500 euro, e quello di Belén Rodriguez scende quotidianamente di quotazione, oggi circa 100 euro».

Solo le donne vengono colpite? «Non solo, anche se vanno per la maggiore!», ci risponde, «C'era anche quello di Roberto Benigni per 640 euro circa, è sparito. E quello di Raoul Bova, attorno ai 260 euro».

La domanda è la più semplice del mondo: come si fa ad essere certi che i numeri siano giusti? «La certezza non fa parte di questo mondo», scherza Alessandro. «Facciamo una prova? Ti dico il prefisso e le ultime 4 cifre di alcuni numeri che ho acquistato. A patto che nell'articolo non venga scritto chi sono». Accettiamo il patto. I numeri coincidono con quelli che abbiamo. Come si raggiunge la pagina? «Solo con il passaparola fra conoscenti o con ottime conoscenze informatiche. C'è un codice come per ogni sito che fa parte del web invisibile, senza quello non si può entrare». Chiediamo ad Alessandro come mai la gente comune spenda soldi per avere numeri di personaggi noti, presumiamo che la telefonata venga facilmente chiusa senza remore dall'interessato. «Suppongo che l'obiettivo non sia telefonare a questi personaggi, ma entrargli dentro il telefono», dice l'ingegnere informatico E comincia a spiegare: «Conoscere un numero collegato ad un comune smartphone con connessione internet attiva permette di sapere diverse cose se hai l'obiettivo di violare la sua privacy». Una su tutte: «la localizzazione. Qualsiasi hacker da un numero di telefono collegato ad internet riesce a dirti dove si trova la persona, così come può facilmente ascoltare i messaggi nella sua segreteria telefonica. È un gioco facile». Non solo. «Ci sono nerd capaci anche di collegarsi al microfono dello smartphone e spiare ogni conversazione della vittima 24 ore su 24. Ho letto persino di ragazzi americani che si collegano alla fotocamera e spiano tutto, anche se il telefono dell'intercettato è spento, senza nessun software installato su quello smartphone». Secondo Alessandro «in questo la Apple è involontariamente di grosso aiuto: è impossibile infatti staccare la batteria dall'iPhone, che sarebbe l'unico modo per essere immuni dall'attacco».

E molti criticano chi ancora viaggia con i vecchi telefonini che somigliano a cabine telefoniche portatili.

Non saranno alla moda, ma sono molto più sicuri.

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