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Nuova strage di immigrati, i soliti buonisti all'attacco: "Tornare a Mare Nostrum"

All'indomani dell'ennesima tragedia, la sinistra chiede il ritorno di Mare Nostrum. Ma la missione fece 3.000 morti

Nuova strage di immigrati, i soliti buonisti all'attacco: "Tornare a Mare Nostrum"

Morti di freddo, dopo essere rimasti alla deriva su un barcone, mentre il mare era in condizioni proibitive. Sono 29 le vittime accertate dell’ennesima tragedia della disperazione consumata nel Mar Mediterraneo. Un nuovo dramma che riaccende la polemica sui limiti di Triton, la missione gestita direttamente da Frontex, l’agenzia Ue per il controllo delle frontiere e che è subentrata all’operazione Mare Nostrum. "Deve essere fatto di più - ha commentato il commissario Ue all’Immigrazione Dimitris Avramopoulos su Twitter - ogni vita perduta è una di troppo".

Mentre il leader della Lega Matteo Salvini annuncia che chiederà al presidente della Commissione europea Jean Claude Junker di sospendere Triton e intanto sollecita le dimissioni del ministro dell’Interno Angelino Alfano, i soliti buonisti radical chic usano l'ennesima strage in mare per chiedere al governo e all'Unione europea di tornare a Mare Nostrum. Come se l'operazione nel 2014 non avesse attratto dal Nord Africa all'Italia oltre 170mila disperati. Le vittime di ieri, decedute tutte per ipotermia, facevano parte di un gruppo di 105 clandestini che si trovava a bordo di un’imbarcazione alla deriva al largo delle acque libiche. La richiesta di aiuto alla Centro nazionale di soccorso operativa delle Capitanerie di porto di Roma è arrivata tramite un telefono satellitare nel primo pomeriggio di ieri. Scattato l’allarme, sono stati dirottati subito due mercantili che si trovavano in zona e contemporaneamente sono partite da Lampedusa due motovedette della Guardia costiera che in piena notte hanno completato il trasbordo dei immigrati e ripreso la rotta verso Lampedusa. Ma le operazioni di salvataggio sono state difficilissime, a causa delle condizioni proibitive del mare: forza otto e onde alte anche fino a nove metri, l'equivalente di un palazzo di tre piani. Una situazione pericolosa per tutti, che ha messo a rischio la stessa sopravvivenza dei soccorritori.

A suonare la carica dei soliti buonisti all'italiana è il sindaco di Lampedusa, Giusi Nicolini, dalle colonne di Repubblica: "È una situazione drammatica ma purtroppo ampiamente prevedibile, che in tanti hanno sulla coscienza ma nessuno prova vergogna". "Tutti quelli che dicevano che l’operazione Mare nostrum ha fatto aumentare gli arrivi - accusa - forse è vero, ma almeno arrivavano vivi. Ora, invece, arrivano morti". Non è certo la sola a chiedere il ritorno a Mare Nostrum. La lista è davvero lunga. Immancabili il presidente della Camera Laura Boldrini, la Cgil e le Acli che sfruttano la tragedia per invocare la missione senza, però, dire che quando era attiva in mare hanno perso la vita tremila immigrati. Da Radio Padania, invece, Matteo Salvini tuona proprio contro di loro: "I falsi buoni sono quelli le cui coscienze grondano sangue". E torna a chiedere le dimissioni di Alfano da ministro dell'Interno. Una richiesta che ha mandato su tutte le furie i centristi. "Lo sciacallo Salvini festeggerà forse con 29 candeline?", tuona Renato Schifani. "Salvini specula su 29 morti - fa eco Fabrizio Cicchitto - è sciacallaggio puro". Insomma, il solito braccio di ferro. Intanto l'Unione europea guarda da tutt'altra parte.

L’Alto rappresentante Ue, Federica Mogherini, si è limitata ad annunciare che "nei prossimi giorni" convocherà una riunione straordinaria per "rivedere le politiche europee" sull’immigrazione. Non resta che aspettare

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