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De Luca contro il nuovo codice antimafia: "Monumento alla barbarie"

Il governatore tuona contro il provvedimento: "Atto di propaganda politica". Nuove accuse ai Cinque Stelle: "Truffatori politici"

De Luca contro il nuovo codice antimafia: "Monumento alla barbarie"

Vincenzo De Luca alla carica contro il nuovo codice antimafia. Per il governatore della Campania, la nuova legge è “Un monumento alla barbarie giudiziaria, un passo avanti verso la distruzione dello Stato di diritto”. Pesanti critiche anche ai Cinque Stelle: “In pochi anni hanno negato tutte le posizioni sulla base delle quali hanno ottenuto i voti, sono dei truffatori politici”.

De Luca ci va giù durissimo contro la nuova legge. “Le imbecillità che approviamo in Parlamento – dice dalla tribuna televisiva di LiraTv – danneggiano in primo luogo i magistrati seri. La confusione legislativa scarica su di loro un carico di lavoro e di contraddizioni che renderà difficile a loro di fare con serenità il proprio lavoro. Un disastro totale”.

E aggiunge: “Si approva una legge che è un atto di propaganda politica a vantaggio dei suoi promotori. Sostanzialmente, una grande truffa nei confronti degli italiani. L’unico risultato sarà quello di sottrarre magistrati al lavoro per consegnarli alle scartoffie. Facendo un favore al malaffare. Ma è così difficile celebrare i processi e raddoppiare le pene per i corrotti? Così difficile fare i concorsi, sbloccare risorse e fornire ai magistrati il personale amministrativo di cui hanno bisogno? In questo clima, una persona normale in queste condizioni non si metterà più a lavorare per la cosa pubblica".

Quindi non manca la scomunica consueta ai grillini (e stavolta anche ai democratici): “I Cinque Stelle si stanno coprendo di gloria. Ma per quanto riguarda il Pd basta questa legge ignobile per equiparare tutte le imbecillità fatte dai Cinque Stelle”. E poi: “Parlo in maniera libera, dicendo quello che penso. Ho molto rispetto per gli elettori Cinque Stelle, hanno avuto reazione di disgusto per la politica tradizionale. Il gruppo dirigente del M5S ha dimostrato di essere un gruppo di truffatori politici. In quattro-cinque anni hanno assunto posizioni all’opposto di quelle sulla base delle quali hanno avuto i voti. Dalla trasparenza, dallo streaming agli avvisi di garanzia. Questo Paese rischia di finire male. Tra opportunismi, finta moralità, imbroglioni che cambiano posizione da un giorno all’altra.

L’Italia rischia di farsi male, mi interessa dire agli elettori Cinque Stelle: stiamo combinati male, in generale, ma l’unica cosa che non va sostenuta è la posizione di chi non ha l’onestà intellettuale di mantenere la sua coerenza”.

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