Politica

Nuttall neoleader Ukip: «Ci diano la Brexit vera»

Cattolico anti-comunista, è stato eletto al posto di Farage. Punta a dare voce ai lavoratori

Erica Orsini

Londra Il nuovo leader del Partito indipendentista britannico è un cattolico che detesta i comunisti e vuole trasformare l'Ukip nella vera forza politica dei lavoratori. Paul Nuttall, 39 anni, di cui gli ultimi sei trascorsi come vice di Nigel Farage è da ieri il suo successore ufficiale. Eletto con il 62.6% dei voti ha avuto facilmente la meglio sui suoi avversari, Suzanne Evans e John Rees-Evans. Nel suo discorso di accettazione della carica ha promesso un rientro in grande stile dell'Ukip sulla scena politica perché «mai come in questo momento il Paese lo richiede» e una forte pressione sul governo di Theresa May «perché dia agli inglesi una vera Brexit».

Ma soprattutto, Nuttall intende con la sua politica rimpiazzare il Labour e fare del suo partito «la voce patriottica della classe lavoratrice», vuole parlare nella lingua della gente comune e conquistare quelle aree che i laburisti radical chic del gruppetto di Islington hanno trascurato.

Cresciuto in una famiglia cattolica di Bootle, Nuttall si è poi laureato in Storia a Liverpool, per poi tornare nella sua città natale. Si è sempre occupato di politica e a 25 anni correva per i Conservatori al Comune di Bootle. «Dopo aver vissuto circondato dai Laburisti - ha raccontato - non ho mai pensato di votare o schierarmi diversamente. Volevo offrire ai miei concittadini una valida alternativa». Cresciuto nella Liverpool degli Anni Ottanta, Nuttall è un anticomunista convinto. Nel suo blog dello scorso anno invitava alla guerra contro la «cultura marxista che ha cambiato il nostro modo di pensare e di esprimerci» e contro «coloro che hanno trasformato il comune buon senso in qualcosa di inaccettabile o politicamente scorretto». L'adesione all'Ukip risale al 2004 e per sei anni Nuttall è stato il fedele braccio destro di Farage, considerato da sempre il suo naturale successore. Quando il suo mentore si è dimesso, a sorpresa, non ha scelto di candidarsi, ma ha cambiato idea dopo che Diane James, scelta come unico possibile rimpiazzo, aveva abbandonato l'incarico dopo soli diciotto giorni. Certo di poter conquistare i voti dei laburisti delusi dai loro rappresentanti ha promesso di voler focalizzare l'attenzione del partito sulle questioni «che veramente interessano ai lavori come l'immigrazione, la lotta alla criminalità, la difesa, gli aiuti umanitari, assicurando ai cittadini britannici il primo posto nel mercato del lavoro». Sul fronte della Brexit Nuttall ha enfatizzato la necessità di negoziazioni senza troppi compromessi con Bruxelles sottolineando che adesso l'Ukip non è l'unico gruppo di pressione a voler raggiungere questo risultato.

Come Farage, anche Nuttall è uno che ama le provocazioni. Recentemente aveva suscitato numerose polemiche un suo discorso al Parlamento Europeo in cui aveva affermato che le politiche migratorie dell'Unione avevano favorito «la libera circolazione dei jihadisti». Altrettanta sorpresa aveva provocato il suo eventuale appoggio ad un referendum sulla pena capitale per gli assassini di minori.

Adesso però la sua missione principale è riportare un partito in declino di nuovo in prima linea e per farlo sarà necessario qualcosa di più di una provocazione.

Commenti