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Le offese della Balzerani finiscono sotto indagine. Rischia il centro sociale

La Procura apre un fascicolo sull'ex Br che aveva detto: «Fare la vittima è un mestiere»

Le offese della Balzerani finiscono sotto indagine. Rischia il centro sociale

Non rischia di tornare in carcere, perché dal 2011 - dopo avere trascorso cinque anni in libertà condizionale - ha ottenuto una sentenza che dichiara scontata la sua pena: non è vincolata nè al silenzio nè alla buona condotta. Ma per Barbara Balzerani, membro negli anni Settanta e Ottanta della direzione strategica delle Brigate Rosse, le esternazioni dell'altroieri a Firenze rischiano comunque di tradursi in grattacapi giudiziari. Nel pieno delle commemorazioni per il quarantennale della strage di via Fani e del rapimento di Aldo Moro - cui partecipò in prima persona - la Balzerani ha scelto di polemizzare contro le vittime del terrorismo, «ormai la vittima è diventato un mestiere». Dichiarazioni che sono suonate oltraggiose al figlio di un caduto di quella stagione, il sindaco di Firenze Lando Conti, assassinato dalle Br il 10 febbraio 1986. Lorenzo Conti ha annunciato che sporgerà querela nei confronti della ex brigatista. E, senza aspettare la denuncia di Conti, la Procura fiorentina ha già aperto un fascicolo di inchiesta, acquisendo la relazione della Digos con il testo integrale delle esternazioni della Balzerani a margine della presentazione di un suo libro al Csa, il centro sociale dell'ultrasinistra fiorentina. Allo stato si tratta di un fascicolo esplorativo, senza ipotesi di reato. Ma è il segnale che le esternazioni della donna hanno passato il segno. Come racconta anche la reazione di un'altra familiare, Olga D'Antona, moglie del giurista Massimo, ucciso nel 1999: le parole della Balzerani, dice, «sono un incitamento a un'ulteriore violenza e un'ulteriore eversione». E conclude amara: «Ha ragione la Balzerani quando dice che il nostro diventa un lavoro. Ma noi non lo abbiamo scelto».

A documentare le parole della «Compagna Luna» sono stati i microfoni di Pietro Suber di Matrix, che ne manderà in onda la registrazione integrale nella puntata di stasera. Sono frasi che vale la pena di riportare ampiamente: «Qui c'è una cosa in questo Paese che ci riporta altro che alla caverne. Ci riporta ad un livello insopportabile. C'è una figura, la vittima, che è diventato un mestiere. Non è che se tu vai a finire sotto una macchina sei una vittima della strada. Lo sei per il tempo che ti riaggiustano il femore, non è che lo sei tutta la vita! C'è questa figura stramba per cui la vittima ha il monopolio della parola. Io non dico che non abbiano diritto a dire la loro, figuriamoci. Ma non ce l'hai solo te il diritto! Non è che la storia la puoi fare solo te!». L'ex ergastolana se la prende con le celebrazioni dell'anniversario: «Tutto questo marasma, questa isteria che c'è oggi ad dover ridurre la ricchezza di quegli anni, le conquiste di quegli anni, concentrati in un episodio, in una mattina. Come se il 16 marzo fosse venuto da Marte». Rende omaggio ai militanti no Tav della Valsusa, e ha parole pesanti per il ministro degli Interni Marco Minniti: «Questa spada di Damocle che questi signori intendono mettere sulle lotte attuali. Ai quattro ragazzi che avevano manomesso il compressore in Val di Susa gli hanno dato l'accusa di terrorismo, li hanno messi in 41 bis! C'è una sproporzione tra quello che accade e quello che i vari Ministri degli Interni con l'ultimo che Dio lo perdoni riescono ad elaborare, che mette paura, veramente».

Intanto, a vedersi presentare il conto per avere ospitato lo show della Balzerani potrebbero essere gli ultras del centro sociale Cpa di Firenze Sud.

Il consiglio comunale del capoluogo toscano ha approvato ad ampia maggioranza una mozione che ne chiede lo sgombero immediato.

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