Economia

Da oggi meno liberi con il Fisco in banca targato Monti-Renzi

Il Grande fratello del fisco e chi ne ha le chiavi di accesso, cioè il potere politico, ci spierà in ogni aspetto dei nostri movimenti bancari e parabancari

Da oggi meno liberi con il Fisco in banca targato Monti-Renzi

Da oggi saremo meno liberi: il Grande fratello del fisco e chi ne ha le chiavi di accesso, cioè il potere politico, ci spierà in ogni aspetto dei nostri movimenti bancari e parabancari. Le banche, le Poste e gli operatori finanziari dovranno trasmettere all'Anagrafe fiscale, i dati di circa un miliardo di rapporti: conti correnti e carte di credito con codice fiscale e Iban, conti titoli, prodotti finanziari e assicurazioni.

L'operazione Grande Fratello fiscale è stata ideata dal governo Monti, con il decreto salva Italia: il lato di humour nero della cosa è che tale governo si diceva liberale e succedeva a quello di Berlusconi, che loro consideravano non abbastanza liberale. Però con il decreto Monti che doveva salvare l'Italia e la ha scassata, generando una crisi immobiliare che ha creato enormi sofferenze bancarie, gli operatori bancari dovevano trasmettere al cervellone fiscale solo dati del saldo di fine anno. La legge di Stabilità del governo Renzi, che si proclama di sinistra liberale, per altro ha un dna dirigista di nuovo conio, ha potenziato questo grande occhio, aggiungendo la comunicazione della «giacenza media», da cui si possono ricavare i movimenti giornalieri.

Dal 31 marzo 2016, l'obbligo della comunicazione dei movimenti e dei saldi dovrà essere fatta ogni anno. Dal 2017 avverrà entro la metà febbraio, con un ampliamento dei dati da comunicare: oltre alle operazioni legate al conto bancario saranno comunicate al cervello elettronico fiscale anche le richieste di assegni per contanti, i bonifici, i cambi di valuta e di assegni e i passaggi fisici di denaro e preziosi, i dati sulla titolarità di cassette di sicurezza con il numero di accessi annuo e le posizioni in oro e metalli preziosi con importo totale e numero di operazioni effettuate. Le banche di Lugano e dell'Olanda e del Lussemburgo ringraziano e così pure la posta austriaca ove vige il segreto bancario, perché molti residenti in Italia le preferiranno alle nostre. La tesi che giustifica questa invasione nella nostra privacy, da parte di una macchina fiscale ansimante, con funzionari mal pagati in rapporto ai loro compiti tecnici e sovraccarichi di norme complicate che debbono ristudiare di continuo, perché di continuo cambiano, è che in questo modo si fa la lotta contro l'evasione e la frode fiscale, Con un tambureggiamento di notizie, il governo ha informato che calcola in novanta miliardi di euro questa evasione.

Non so se la cifra sia vera e che senso abbia, dato che se tutti i novanta miliardi di presunta evasione fossero pagati, molte imprese ed artigiani che sopravvivono evadendo le aliquote eccessive, chiuderebbero i battenti con aumento dei disoccupati, in nome della giustizia fiscale. Non ci si domanda se sia giusto ed equo un sistema tributario che non considera le imposte come prezzo dei servizi pubblici, ma come strumento per interferire nel mercato.

E che ora ci può spiare passo dopo passo, nella nostra vita quotidiana.

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