Politica

Ohio, attacco a un campus: 10 feriti

L'attentatore di origini somale ucciso dalla polizia. «Non si esclude il terrorismo»

Diana Alfieri

Sparatoria con feriti all'università dell'Ohio, negli Stati Uniti. L'assalitore che ha agito nel campus di Columbus è stato ucciso. Lo ha confermato ieri la polizia, secondo l'emittente Nbc. Dei dieci feriti: otto, fra cui una persona in condizioni critiche, sono stati portati in ospedale. Un ferito è stato medicato sul posto. Si pensa a un atto terroristico.

L'università ha diffuso su Twitter un messaggio di allerta alle 9,56 del mattino ora locale, avvertendo gli studenti che nel campus c'era una persona che stava sparando. Successivi messaggi invitavano gli studenti a mettersi al sicuro e seguire le istruzioni della polizia. Momenti di terrore e sangue, come è stato successivamente raccontato in una conferenza stampa: le persone sono state travolte da un auto o accoltellate. A quanto riferito, una persona di sesso maschile ha travolto diverse persone con la sua auto. Poi l'uomo è uscito dall'abitacolo e ha cominciato a colpire la gente con un coltello da macellaio, prima di essere ucciso a colpi d'arma da fuoco dalla polizia.

In serata, poi, le prime ipotesi sulla matrice della sparatoria. Le autorità dell'Ohio hanno sito parlato di terrorismo. È quanto ha riportato l'emittente Cbs News, aggiungendo che l'Fbi è stata chiamata a indagare sul posto. Cbs News inoltre, citando come fonte un funzionario federale, ha riferito che l'assalitore è stato identificato come un giovane di origini somale, di circa venti anni.

«Dobbiamo prendere in considerazione che vi sia questa possibilità», ha spiegato il capo della locale polizia, Kim Jacobs. La propaganda del terrore invita ad utilizzare anche armi facili da reperire, come auto da lanciare contro la folla o coltelli. Lo scorso luglio, un 17enne afghano è salito su un treno regionale diretto a Würzburg, in Baviera, ferendo 5 persone a colpi di ascia al grido di «Allah akbar», «Allah è grande».

Ora nell'Ateneo dell'Ohio c'è massima allerta: l'università ha fatto sapere che «nel campus continuerà a esserci una presenza ben visibile di forze dell'ordine» e i media locali spiegano che gli agenti continueranno a setacciare la città per assicurarsi che non ci siano altri sospetti.

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