Politica

Ora i forcaioli indagano pure sul malleolo di Galan

«Repubblica» insinua che la frattura dell'ex governatore sia una finta. Ma l'ortopedico smentisce: «Follia, tutto vero»

Caccia al malleolo di Galan. Che sia tutta una finta la frattura alla gamba, con complicazioni, che ha fatto rinviare di qualche giorno l'arresto dell'ex governatore del Veneto? A insinuare il dubbio è stato Il Mattino di Padova (del Gruppo Espresso), seguito da Repubblica : «Il sospetto dei pm, frattura vecchia». In altre parole Galan, e gli ortopedici che hanno certificato le sue condizioni, avrebbero prodotto un falso, spacciando per nuova una vecchia frattura, e fregare così Parlamento e Procura in un colpo solo.

Un piano diabolico. «Ma guardi, che le devo dire, non capisco dove sia nato il dubbio, si inventino quello che vogliono, l'Italia è un Paese di fazioni... ma la medicina è una cosa seria» risponde al telefono il dottor Sergio Candiotto, direttore dell'unità operativa di Ortopedia e Traumatologia nell'ospedale S. Antonio di Padova, che il 7 luglio certificava l'esistenza di una «frattura pressoché composta del malleolo peronale» con prescritto riposo di 40 giorni. «Dubbi ortopedici non ce ne possono essere, la frattura esiste ed è recente, come confermato da radiografie e risonanza magnetica. Il quadro è chiarissimo, non può essere messa in discussione la temporalità, qualunque medico direbbe la stessa cosa». Ma non la «macchina del fango», che per il video-agguato a Galan in carrozzina, appena dimesso, fa indignare anche Michele Serra, firma di Repubblica , proprio su Repubblica : «Una violazione non piccola della sua dignità personale».

L'ortopedico ha spiegato tutto alla Gdf che, su ordine della Procura di Venezia, ha sequestrato le cartelle cliniche e fatto qualche domanda al primario. I sospetti riguardano la tempistica delle dimissioni, improvvise e molto anticipate rispetto al quadro iniziale. Ma la degenza riguardava non la frattura, quanto le complicazioni cardiache, tenute sotto controllo costante, e giudicate compatibili con un ricovero domestico il 22 luglio (stesso giorno del voto alla Camera). Non perché il deputato sia guarito, o perché la malattia (e la frattura) fossero un'invenzione, poiché nella lettera di dimissioni firmata dal direttore dott.ssa Lucia Leone si legge come diagnosi: «Trombosi occlusiva, frattura traumatica malleolo peronale, scompenso cardiaco diastolico, diabete mellito».

Tutte patologie che ora stanno seguendo i medici del carcere di Opera, dove Galan è recluso, in una stanza da solo, dalla notte di martedì. Il deputato è stato sottoposte a nuove radiografie ed esami, che hanno confermato le diagnosi fatte dai medici di Padova ed Este, e anzi un peggioramento della gamba (fissazione dell'osso) che renderà più lunga la convalescenza. Intanto Galan, che è ha ricevuto la visita dell'altro suo legale oltre all'avvocato veneziano Antonio Franchini, e cioè Niccolò Ghedini, e anche della deputata Daniela Santanchè («L'ho trovato forte e combattivo»), ha preparato una nuova memoria, che consegnerà oggi al gip milanese con cui si vedrà per l'interrogatorio di garanzia. Il memoriale, molto corposo, e col quale «verrà data risposta a tutte le contestazioni mosse», è stato arricchito con nuove parti, in particolare quelle che coperte da omissis. Fatti che rivelerebbero, secondo Galan, cosa ha mosso i suoi tre grandi accusatori, cioè l'ex segretaria Minutillo e i due imprenditori Mazzacurati e Baita.

Nel frattempo si è mossa la Procura di Milano, a cui è passato, per competenza territoriale, il fascicolo su Galan. In Laguna è arrivato il procuratore capo di Milano, Edmondo Bruti Liberati, che ha preso parte al coordinamento tra la procura veneziana e il pool che coordinano l'inchiesta su Mose e su Galan.

Da tre giorni detenuto in attesa di giudizio, almeno quello del Riesame (previsto il 1° agosto) sull'istanza di scarcerazione, o in subordine i domiciliari.

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