Cronache

Ora l'alluvione travolge il sindaco: «Devi andartene»

Marco Doria contestato dalla gente: "Invece di parlare vieni a spalare il fango..." . E lui: "Se serve lascio"

Ora l'alluvione travolge il sindaco: «Devi andartene»

L'alluvione di Genova rischia di travolgere il sindaco. Ieri sono stati i cittadini a «gettare fango» addosso a Marco Doria. «Siete spazzatura! Prendete una pala e mettetevi a spalare», gli hanno gridato contro, mentre stava effettuando un sopralluogo tra Piazza Colombo e via XX Settembre.

La gente è stanca, della pioggia, della mancata prevenzione, delle promesse dei politici, dello scaricabarile degli amministratori e della perenne emergenza. Ci sono famiglie che hanno perso tutto, commercianti che nel 2011 hanno chiuso l'attività e hanno dovuto chiedere prestiti in banca per ripartire. Ora si trovano nuovamente in ginocchio.

«Adesso che sono scappati i buoi date le allerte?», ha detto un settantenne rivolgendosi al primo cittadino. Pesanti anche le contestazioni dei commercianti. «Pagliacci, ancora parlate, dimezzatevi gli stipendi» e ancora «non pulite neppure i tombini». «Se fossi stato il sindaco - è intervenuto un giovane - mi sarei incatenato a Roma, la gente è rovinata e voi la Tasi la mandate comunque a Roma. Siete spazzatura». «Hai paura? Verrà anche il momento che prenderete gli schiaffi» ha minacciato una ragazza. Poi un coro all'unisono: «Vai a casa Doria».

«Le dimissioni? Posso anche pensarci e se fossi sicuro che queste accelerassero le procedure per gli interventi», ha commentato il sindaco più tardi, annunciando la sospensione di Tasi, Imu e Tari per chi certificherà i danni subiti. Poi ha promesso che presto verranno affidati i lavori per lo scolmatore sul rio Fereggiano. Il presidente della Regione Claudio Burlando, invece, ha fatto sapere di esser pronto ad affidare le opere di messa in sicurezza del Bisagno. Si attende solo il via libera dall'Avvocatura dello Stato e dal Governo.

Ma che le istituzioni non sono in grado di tutelare i cittadini, lo ha ammesso due giorni fa lo stesso capo della Protezione civile Franco Gabrielli, spiegando che nel 2013 il Governo dimenticò di finanziare il Fondo per l'emergenza nazionale, stanziando poi nel 2014 appena 70 milioni di euro. Peccato, però, che le emergenze nazionali degli ultimi tre anni abbiano provocato danni per «due miliardi e 300 milioni». «Se il capo della Protezione Civile dice che lo Stato è impotente e non sa difenderci, che insegnamento riceve il Paese?», lo ha bacchettato oggi l'ex ministro Corrado Passera. Ma la replica non si è fatta attendere. «Passera dovrebbe interrogarsi su quale insegnamento abbia dato quando era superministro», ha detto secco Gabrielli.

Intanto l'Arpal ha confermato l'«allerta 2» fino alle 24 di oggi per le zone di Savona, Genova, La Spezia e i rispettivi entroterra, ricordando che il terreno è saturo per le piogge copiose di questi giorni. Ieri, nonostante la riapertura di quasi tutte le linee ferroviarie, la Liguria ha vissuto un'altra giornata difficile e sono saliti a 600 le operazioni portate a termine dai pompieri dall'inizio dell'emergenza. Gli «angeli del fango» si danno da fare in ogni angolo della città spalando melma e detriti, ma spesso hanno le mani legate dalla mancanza di pale e mezzi. Le condizioni di Chiara, la volontaria colpita da arresto cardiaco due giorni fa mentre prestava aiuto in corso Torino, restano purtroppo gravi. E gravi sono i danni provocati dall'acqua nelle provinciali, che ammontano già a 7 milioni di euro. Ieri la città è stata raggiunta anche dalla Brigata Taurinense, mentre sono già al lavoro esercito, soccorso alpino e i vigili del fuoco. Il Papa ha ricordato la città della Lanterna nelle sue preghiere e il ministro della Difesa Roberta Pinotti ha parlato di situazione drammatica, promettendo un provvedimento del Governo per l'emergenza e uno per aiutare i commercianti. Il premier ha ricordato che il sostegno del Governo non mancherà, ma bisogna «evitare passerelle da campagna elettorale», ricordando che del dissesto bisogna occuparsi quando non ne parla nessuno. «C'è bisogno di sbloccare i cantieri - ha detto Renzi - e superare la logica dei ricorsi e controricorsi che rendono gli appalti più utili agli avvocati che non ai cittadini, come abbiamo previsto con il disegno di legge delega sulla Pubblica amministrazione». Poi ha parlato di due miliardi pronti per gli interventi per i dissesti idrogeologici di tutta Italia.

Purtroppo, però, secondo l'analisi della Coldiretti negli ultimi 20 anni per riparare i danni di frane ed alluvioni nel Paese abbiamo speso quasi il triplo di quanto stanziato per la prevenzione.

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