Gerusalemme capitale

Ora l'intifada arriva nella Città Santa: ebreo accoltellato

Arrestato il palestinese che lo ha aggredito a una stazione dei bus

Ora l'intifada arriva nella Città Santa: ebreo accoltellato

L'intifada invocata da Hamas per Gerusalemme arriva nel cuore della Città Santa: un venticinquenne israeliano che prestava servizio come guardia di sicurezza a una stazione di bus è stato accoltellato al petto da un palestinese, poi arrestato dalla polizia dopo l'intervento di un civile. Il giovane, che secondo testimoni avrebbe compiuto un gesto eroico facendo scudo con il proprio corpo a un gruppo di persone radunate alla fermata in attesa del bus, sarebbe in gravi condizioni. L'attacco è avvenuto su Jaffa Street, in pieno centro di Gerusalemme.

Nel quinto giorno di proteste contro il riconoscimento di Gerusalemme come capitale di Israele da parte degli Usa, si aggrava il bilancio delle violenze, arrivato a quattro palestinesi morti e 1250 feriti: questo almeno secondo fonti palestinesi, che includono nella voce «feriti» anche gli intossicati da gas lacrimogeni che le forze di sicurezza israeliane sparano per tenere sotto controllo i manifestanti. I feriti veri, in realtà, sarebbero alcune decine in tutto.

Ieri l'esercito israeliano ha reso noto di aver distrutto una delle gallerie sotterranee che collegano la Striscia di Gaza con il territorio israeliano. Il tunnel partiva dalla città palestinese di Khan Younis e sbucava diverse centinaia di metri all'interno di Israele, e secondo il portavoce delle forze armate dello Stato ebraico «veniva utilizzato per attività terroristiche e costituiva una grave forma di violazione della nostra sovranità». Israele assicura che questa galleria era stata realizzata diverse settimane fa e che l'azione per distruggerla non è in alcun modo collegata con gli sviluppi della questione di Gerusalemme e tantomeno con una presunta volontà israeliana di innalzare la tensione con i palestinesi.

Mentre in molti Paesi musulmani continuano le manifestazioni contro Donald Trump e contro Israele, un inquietante episodio è avvenuto ieri a Berlino. Nella capitale tedesca, durante una manifestazione filopalestinese nell'ambito del «giorno della rabbia per Gerusalemme», è stat bruciata pubblicamente una bandiera israeliana. La polizia ha arrestato dieci persone e ha reso noto che sono state presentate 12 accuse, anche per avere bruciato la bandiera israeliana. «Ogni tipo di antisemitismo è un attacco a tutti.

All'antisemitismo non deve mai essere consentito di avere un posto nella società», ha detto il ministro tedesco della Giustizia Heiko Maas.

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