Politica

Ora l'Isis colpisce Istanbul Bomba umana tra i turisti

Dieci vittime nella centralissima piazza Sultanahmet Il kamikaze era un giovane saudita giunto dalla Siria

Il boato di un terremoto per una strage che ieri ha fatto dieci morti e quindici feriti. Sotto attacco i turisti (stranieri) di Istanbul, dove un kamikaze siriano affiliato all'Isis si è fatto esplodere ieri mattina nella zona di Sultanahmet, la piazza in cui si affacciano sia la Basilica di Santa Sofia che la Moschea Blu. Un gesto mirato in una zona simbolo della movida turca, sul cui pavimento transitano ogni giorno migliaia di visitatori. A immolarsi in nome del Califfato il ventottenne Nabil Fadli, di origine saudita, giunto da poco via Siria, come ha detto il vicepremier Numan Kurtulmu. Agenzie di stampa turche che citano media arabi danno per certa la rivendicazione dell'Isis, sulla linea delle dichiarazioni del premier Ahmet Davutoglu.Panico subito dopo l'esplosione, avvenuta alle 10,15 ora locale, con cittadini e turisti che fuggivano mentre a terra si accasciavano i corpi dilaniati delle vittime, di cui ben otto tedesche. Tra i feriti al momento sei tedeschi, un norvegese, un sudcoreano e un peruviano. L'accesso alla piazza è stato chiuso dai cordoni della polizia, giunta sul posto in pochissimi minuti con le ambulanze a fare l'andirivieni con gli ospedali cittadini. Il kamikaze si è fatto saltare a pochi metri dall'Obelisco di Teodosio, situato nell'At-meydani, vicino ai monumenti più visitati dell'antica Costantinopoli, da ieri mattina chiusi per ordine del governatore. I testimoni, come il ventiquattrenne turista kuwaitiano Farah Zamani, hanno raccontato di aver sentito un suono fortissimo come un tuono o una scossa di terremoto, avvertito anche a diversi chilometri di distanza dalla piazza.Uno «schiaffo» al turismo turco, così come accaduto nei precedenti attacchi in Egitto e Tunisia, a Sharm el-Sheikh e al Museo del Bardo di Tunisi, passando per quelli al Cairo e alle Piramidi di Luxor. «La cieca violenza non ci farà arretrare», ha scritto il capo dello Stato Sergio Mattarella nel suo messaggio a Erdogan, mentre secondo il premier francese Manuel Valls questa «è una guerra, sono minacce che conosciamo». E la Cancelliera Angela Merkel da Berlino, ricevendo il premier algerino Abdelmalek Sellal, aggiunge: «Il terrorismo internazionale mostra ancora una volta il suo volto crudele e disumano». Il tutto mentre Danimarca e Germania ai concittadini presenti in questi giorni in Turchia consigliano di «evitare la folla» e le attrazioni turistiche.Nelle stesse ore altri due episodi di violenza: un hotel in costruzione nel quartiere di Maltepe (nella parte asiatica) è stato avvolto dalle fiamme, con alcuni operai bloccati nell'edificio ma subito salvati dai pompieri. E alla periferia settentrionale di Bagdad sono stati assassinati due giornalisti iracheni dell'emittente Sharqiya. A premere il grilletto contro Saif Tallal e il suo cameraman Hassan al Anbaki un gruppo di miliziani nei pressi di Baquba. Solo tre mesi fa due attentatori kamikaze si erano fatti esplodere ad Ankara contro una marcia per la pace davanti alla stazione ferroviaria: uno dei due era il fratello maggiore del kamikaze che era saltato in aria a luglio a Suruc (cittadina sul confine con la Siria che ospita migliaia di persone in fuga dall'Isis), uccidendo 33 attivisti pro-curdi. Il bilancio del doppio attacco era stato di 128 morti e 508 feriti.

A metà giornata il gabinetto del premier Davutoglu ha imposto ai media nazionali un grottesco silenzio stampa, invocando una legge che permette tali misure quando c'è la possibilità di un grave danno alla sicurezza nazionale. twitter@FDepalo

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