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Ora l'Ue fa entrare i clandestini spacciandoli per "lavoratori"

L'Unione Europea vuole imporre agli Stati membri di "aprire canali legali" per importanti migranti economici dall'Africa

Ora l'Ue fa entrare i clandestini spacciandoli per "lavoratori"

Hanno provato a farli entrare come profughi, ora li spacciano per lavoratori. Per i migranti economici che, finora sono entrati come immigrati che fuggivano dalle guerre da Paese dove non vi erano conflitti.

Adesso, come spiega Federico Fubini sul Corriere della Sera ripercorrendo il discorso di Jean Claude Juncker sullo stato dell'Unione di una decina di giorni fa, l’Ue cambia prospettiva ma il risultato non cambia. "Lavoreremo per aprire canali legali. Le migrazioni irregolari si fermeranno solo se esistono reali alternative a quei viaggi così pericolosi", aveva detto il presidente della Commissione Ue che, poi, era lasciato sfuggire una frase emblematica: "L' immigrazione illegale è una necessità per un continente che invecchia come l'Europa". Un lapsus dato che il testo integrale del discorso sui siti della Ue, recita: "Allo stesso tempo la migrazione legale è una necessità assoluta per un continente europeo che sta invecchiando. Perciò la Commissione ha presentato proposte per agevolare l'ingresso in Europa dei migranti qualificati grazie alla Carta blu".

Resta il fatto che, fino ad oggi, "migrante economico" era sinonimo di "clandestino", ma mercoledì la Commissione discuterà di come avviare canali legali per l'immigrazione economica, a prescindere dalle richieste d'asilo. L' esecutivo di Bruxelles indicherà questa possibilità in una "comunicazione" per il "rapporto di metà mandato" che pubblicherà sulle politiche migratorie in Europa. Secondo la bozza del progetto i singoli governi devono avviare un esame per "identificare le effettive necessità nel mercato del lavoro dell'Unione europea". “Mansioni non specializzate nell' agricoltura o nell' edilizia che gli europei occidentali non vogliono più svolgere; o professioni altamente specializzate per le quali scarseggiano le competenze”, spiega Fubini sul Corriere. La Commissione europea invita, poi, i governi a collaborare con i privati nell’individuazione di questa richiesta di manodopera immigrata e indica il Nord Africa e l’Africa Occidentale come le aree precise dove trovare questi lavoratori.

Proprio le aree con la più alta percentuale di richieste d’asilo respinte.

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