Elezioni Comunali 2016

Ora la Meloni minaccia: "Nulla sarà come prima"

La Meloni dopo la sconfitta: "Ora penserò a mia figlia". Ma attacca Berlusconi: "Ha perso lucidità, non può governare"

Ora la Meloni minaccia: "Nulla sarà come prima"

"Continuerò ad occuparmi dei problemi di Roma ma soprattutto mi occuperò anche di mia figlia, cosa che non ho fatto abbastanza durante a campagna elettorale". All'indomani del voto romano, che ha visto l'expolit della grillina Virginia Raggi e il piddì Roberto Giachetti andare al ballottaggio per un soffio, Giorgia Meloni ammette la sconfitta, ma medita vendetta. "Vogliamo guardare avanti, ricostruire il centrodestra, ma nulla sarà più come prima - tuona la leader di Fratelli d'Italia - non vogliamo stare insieme per forza".

Alle comunali romane il Movimento 5 Stelle si attesta oltre quota 35% affermandosi prepotentemente, per la prima volta, come il primo partito della Capitale. Crolla, invece, il Pd che ferma poco sopra il 17% contro il 26,26% delle comunali del 2013 e addirittura il 43,07% delle Europee. La Raggi ottiene il 35,34, mentre il candidato dem la insegue, a distanza, con 24,78%. Una Roma politicamente nuova, segnata da Mafia Capitale e dall'epilogo dell'amministrazione di Ignazio Marino. Dalla corsa per il Campidoglio resta fuori la Meloni, che si ferma al 20,7%, anche se ottiene un lusinghiero risultato per la lista di Fdi che raddoppia i suoi voti: se nel 2013 arrivava al 5,93%, oggi si attesta al 12,3%. La leader di Fratelli d'Italia, sostenuta dala Lega Nord, ha sperato fino all'ultimo di andare al ballottaggio: tra lei e Giachetti per alcune ore è stato testa a testa, ma poi la forbice dei voti si è allargata a favore del candidato dem. "Arrivare così vicino al ballottaggio e perdere alle 4/5 del mattino è come perdere alla finale di coppa del mondo ai rigori - spiega - abbiamo lisciato il miracolo di vincere queste elezioni perché se fossimo arrivati al ballottaggio anche con il M5S la possibilità di vittoria sarebbe stata alta".

Nella conferenza stampa, in cui ha analizzato il voto di ieri, la Meloni non ha lesina accuse a Silvio Berlusconi e a Forza Italia. "La scelta di Berlusconi di chiudere la campagna elettorale di Marchini ha centrato l'obiettivo che voleva centrare - tuona - mandare Giachetti al ballottaggio per mantenere Renzi in sella". E ancora: "Se il Partito democratico non avesse avuto l'aiutino di Berlusconi e i Forza Italia, non sarebbe arrivato al ballottaggio con Giachetti e per loro sarebbe stata una debacle". Quindi la stoccata finale: "Berlusconi nella migliore delle ipotesi ha perso di lucidità e dico così per non dire che c'è dolo nella scelta come tradirebbe una serie di indizi. Quando non sei lucido c'è poco che tu possa governare, non governi neanche il partito tuo".

Peccato che la lezione di Milano dimostri l'esatto contrario: Stefano Parisi, candidato di un centrodestra uniti, ha agganciato il renziano Beppe Sala e Forza Italia ha fatto il pieno di voti doppiando la Lega Nord.

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