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Ora Monti si allarma: "Così l'Italia si allontana da Schengen e dall'euro"

L’ex premier, ora senatore a vita, parla del Belpaese come lo "strapuntino Sud del blocco Visegrad Austro-Ungarico"

Ora Monti si allarma: "Così l'Italia si allontana da Schengen e dall'euro"

Mario Monti è preoccupato. Lui, l’ex premier, il tecnico dei tecnici e ora senatore a vita – e anche penna del Corriere della Sera –, ha vergato un editoriale che trasuda angoscia e timore per il riposizionamento geopolitico dell’Italia. Che, secondo lui, amico dei mercati e tecnorate per eccellenza, non ci sarà di aiuto né con l’Europa né con i mercati internazionali.

Sulle colonne del quotidiano di via Solferino, l’economista procede per (quattro) interrogativi:"Nei tre mesi di vita del nuovo governo come è cambiata la posizione geopolitica del nostro Paese? Secondo quale disegno strategico? Deciso da chi? A vantaggio di chi?".

Ecco, poi l’accademico esprime tutto il suo sconcerto per l’allontanamento di Roma da Berlino e Parigi: "La vicinanza, costruttiva e critica, alla Germania e alla Francia sarebbe particolarmente utile ora, sia perché un governo tedesco meno forte può essere indotto ad una minore rigidità, sia perché sono sul tavolo il bilancio settennale e la governance dell'economia, sia infine perché l'uscita della Gran Bretagna redistribuisce le carte del potere e la Spagna, zitta zitta, non disdegnerebbe di venire considerata più affidabile dell'Italia. Proprio in questa fase, il nuovo governo italiano assume maggiore durezza, almeno verbale, verso la Ue in generale e verso singoli Paesi, a cominciare dalla Francia e dalla Germania, forse convinto che in questo modo si ottengano migliori risultati concreti".

Il monito di Mario Monti

Così, secondo l’ex presidente del Consiglio, vede lo Stivale come un Paese che avrebbe potuto dare vita a un virtuoso triumvirato italo-franco-tedesco, e che invece "ha scelto di crearsi uno strapuntino Sud nel blocco Visegrad Austro-Ungarico, costituito da Polonia, Ungheria, Repubblica Ceca, Slovacchia".

Per Monti, un asse paradossale, visto che la simpatia italica verso Nord-Est, nata nel solco dell’immigrazione, vede proprio il blocco di Visegrad tutt’altro che propenso ad accogliere i migranti in arrivo dalle nostre coste meridionale. "Lo scivolamento verso Visegrad si integra con qualche parvenza di uscita dalla Ue" affonda Monti.

Il Professore, dunque, rincara la dose: "Il riposizionamento geopolitico, nonché psicologico, che l'Italia è riuscita a darsi in così poco tempo non pare destinato ad essere di aiuto per le difficili partite economiche e finanziarie che si giocheranno a partire dai prossimi giorni con Bruxelles e con i mercati”.

Con il rischio, conclude Mario Monti, "che un giorno l’Italia finisca fuori da Schengen e dall’euro, “stretta tra l'austro-ungarico Orbán a Nord, le tribù libiche a Sud, una Spagna assertiva ad Ovest, e ad Est una Grecia il cui pesante fardello finora eravamo riusciti ad evitare, diventeremmo una lunga e triste penisola di quasi-Europa".

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