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Dopo il voto dentro Ncd si riapre il dibattito: stare o no col governo?

Quagliariello e Giovanardi: "Sostegno a termine". Cicchitto: "Rafforzare l'alleanza con Renzi"

Dopo il voto dentro Ncd si riapre il dibattito: stare o no col governo?

Il voto per le Regionali mette Angelino Alfano e il suo Nuovo centrodestra davanti a un bivio: continuare a sostenere il governo - e mantenere le poltrone - a ogni costo o sganciarsi da Renzi e sperare così di riconquistare il consenso di chi critica questa scelta?

Il dibattito sembra aperto in Ncd, dove ieri il coordinatore Gaetano Quagliariello ha criticato l'Italicum e a paventato una fuoriuscita dalla maggioranza: "O si cambia la legge o bisogna fare una scelta", ha detto, provocando lo sdegno delle senatrici Laura Bianconi e Federica Chiavaroli: "A che titolo parla?", gli hanno detto.

"Ha ragione Quagliariello nell’invitare a termine, e a determinate condizioni, la scelta del Ncd Ap di non far saltare le larghe intese a suo tempo sposate da tutto il Pdl su indicazione
di Berlusconi, tenendo ferma la nostra appartenenza allo schieramento di centro destra, così come è avvenuto in tutte le regioni italiane in cui si è votato", ha detto però Carlo Giovanardi, "Come Popolari liberali abbiamo aderito a questo progetto per senso di responsabilità dovuto alla necessità di riformare la legge elettorale e l’assetto istituzionale: non siamo affatto disponibili nel frattempo ad accettare diktat del Pd su temi come quello delle Unioni civili e della diffusione della teoria del gender nelle scuole, che disegnano una vera e propria rivoluzione antropologica o tentativi, sostenuti fortemente anche da esponenti del governo di liberalizzare il consumo della cannabis, mentre si sta portando da un minimo di 8 anni ad un massimo di 12 anni la pena per chi provoca un ’omicidio stradalè sotto l’effetto dell’alcol o di sostanze stupefacenti".

"Dobbiamo restare al nostro posto", è convinto però Fabrizio Cicchitto a Qn, "Non vedo un solo motivo valido per cui dobbiamo rompere con il governo". Per il deputato tornare ad allearsi con Berlusconi per creare una coalizione dei moderati "sarebbe un tragico errore: finiremmo in un centrodestra a guida leghista, da cui mi sento distante anni luce". "Queste regionali hanno incoronato Salvini, dimostrando che il declino di FI è inesorabile", dice, "Con Salvini non ci sono le condizioni per collaborare che ci sono, invece, con Renzi. Dalla scuola al Jobs act il governo ha fatto significative riforme di centrodestra". Niente spaccatura in Ncd, però: "Mi sembra una follia.

Un altro conto è un serio dibattito che riguarda il presente e il futuro, ma non il passato che è Berlusconi".

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