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Ora nella manovra spuntano 200 milioni da "regalare" a Roma

Governo gialloverde in soccorso della Raggi: arrivano fondi per buche e metropolitana

Ora nella manovra spuntano 200 milioni da "regalare" a Roma

La manovra è ancora un work in progress. Prima dell'approdo in Aula lunedì prossimo (quando dovrebbe essere quanto meno raggiunto l'accordo tra governo e Commissione Ue sul deficit consentito per evitare la procedura d'infrazione) deve essere considerata come una sorta di libro dei sogni ancorché Di Maio e Salvini ribadiscano ogni dì che quota 100 e reddito di cittadinanza non sono in discussione.

Ieri pomeriggio, tuttavia, sono stati presentati 4mila emendamenti dei gruppi parlamentari in commissione Bilancio al Senato e il quadro si è fatto un po' più chiaro: il Movimento 5 Stelle non intende fare sconti e vuole portare a casa tutto quello che può accontentare la propria base elettorale vecchia e nuova. In primo luogo vuole consolidare la traballante presa sulla Capitale inondando Roma di un fiume di soldi, almeno 200 milioni di euro. Ben 145 milioni sono dedicati alla revisione progettuale e acquisto di materiale rotabile della linea C della metropolitana di Roma (55 milioni), mentre 90 milioni sono destinati agli interventi di manutenzione straordinaria per le linee A e B. Inoltre dal 2019 al 2023 sono garantiti 50 milioni per la manutenzione delle strade, cioè per chiudere le buche, e per il verde pubblico ormai ridotto a una savana. Il soccorso per Virginia Raggi, quindi, giungerà con i soldi pubblici.

I pentastellati vogliono anche riformulare il fondo di ristoro per i risparmiatori coinvolti nei crack bancari. La nuova soglia dell'indennizzo diventerebbe pari al 30% del valore più elevato raggiunto dalle azioni nei 10 anni precedenti alla messa in liquidazione dell'istituto di credito, mentre per gli obbligazionisti è previsto un rimborso del 15%. Il mancato riferimento all'arbitrato della Consob permetterebbe il ristoro a tutti quelli che faranno richiesta. La dotazione iniziale del Fondo è di 525 milioni di euro per ciascuno dal 2019 al 2021.

La minaccia Cinque stelle si allunga anche sul comparto media: è stato promesso un taglio dei fondi all'editoria graduale (azzerati dal 2021), mentre è prevista una penalizzazione dei broadcaster (Mediaset, Sky, La7, Discovery) con un'asta delle frequenze del digitale terrestre che saranno riassegnate per sostituire quelle concesse agli operatori per il 5G. Non meno sconvolgente è il proposito di bloccare la privatizzazione delle farmacie prevista dal ddl Concorrenza del 2017: un emendamento, sponsorizzato dal ministro della Salute Grillo, prevede che i farmacisti detengano almeno il 51% delle loro attività.

Centrodestra attivo. Forza Italia si è concentrata sulla sicurezza (aumento di 3 miliardi del Fondo per il pubblico impiego per i miglioramenti economici del personale di polizia, Forze armate e Vigili del fuoco, stanziamento di 1,2 miliardi nel 2019 per le nuove assunzioni).

Fratelli d'Italia ha riproposto la flat tax sui redditi incrementali, lo stop al super bollo delle auto sportive, incentivi per i carburanti green e un pacchetto per le famiglie.

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