Politica

Ora la Ong sfida Salvini: "Pronti a ritornare"

A dirlo è Oscar Camps, fondatore della spagnola Procativa Open Arms

Ora la Ong sfida Salvini: "Pronti a ritornare"

Il guanto di sfida è stato (ri)lanciato. La Ong spagnola Proactiva Open Arms provoca Matteo Salvini, che ha provveduto a chiudere i porti italiani a tutte quelle organizzazioni non governative "che non rispettano le regole", come peraltro sottolineato da Luigi Di Maio a difesa proprio dell'alleato di governo.

"Otto giorni senza Ong nel Mediterraneo e otto giorni senza notizie di ciò che accade lì. Niente annegamento? C'è solo il silenzio e l'impunità necessaria per lasciare morire. Nessuna notizia, nessun problema. Mentre questo accade, ci stiamo preparando per tornare lì al più presto". Lo dice Oscar Camps, fondatore della Ong spagnola Proactiva Open Arms, che aveva già puntato malamente il dito contro il governo italiano (oltre che libico), rimproverando Roma di avere sulla coscienza il naufragio – in acque libiche – di una barcarola con più di cento persone a bordo, costato la vita a circa 80 persone, tra cui tre bimbi.

L’accusa, rivolta anche alla Guardia Costiera tricolore, è quella di aver ignorato l’appello di Open Arms che voleva procedere in soccorso del gommone. Accuse che il nostro corpo delle capitanerie di porto ha rispedito al mittente.

Il leader della Lega e ministro dell’Interno, nei giorni scorsi, era tornato a parlare della questione, senza arretrare di un centimetro, dicendo senza mezzi termini alle Ong di "scordarsi di arrivare in un porto italiano". Insomma, per il vicepremier non c’è più spazio per l’attracco delle loro navi.

Ma le Ong, a partire da quella iberica, vogliono tornare in acqua (italiana) a breve.

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