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Ora Speranza apre al governo: "Pronti a dialogare sul dl Dignità". Ma chiude a Salvini

L’esponente di Liberi e Uguali promuove, seppur con riserbo, la legge fortemente voluta da Di Maio

Ora Speranza apre al governo: "Pronti a dialogare sul dl Dignità". Ma chiude a Salvini

Roberto Speranza tende una mano all’esecutivo Conte, soprattutto alla fazione gialla che lo sostiene. Una mano che, invece, viene ritratta al cospetto di Matteo Salvini, a capo di quella metà verde della maggioranza di governo. L’esponente di LeU, per l’appunto, parla così del leader della Lega: "Sono un uomo di sinistra, eletto nelle liste di Liberi e Uguali. Qualche giorno fa ho depositato formale denuncia contro il ministro Salvini per istigazione all'odio razziale ai sensi della ex legge Mancino. So di aver assunto una posizione controvento, ma dinanzi a questioni di carattere costituzionale è giusto essere intransigenti".

Ma, appunto, c’è un ma. In un articolo scritto quest’oggi per il suo blog sull’Huffington Post, il deputato di Liberi e Uguali apre al Movimento 5 Stelle: "Non avrò in Parlamento un atteggiamento pregiudiziale nei confronti del Decreto Dignità. Le aspettative, dopo le prime dichiarazioni attorno ai diritti dei rider, erano molto più alte di un testo che pare piuttosto rinunciatario sulle questioni del lavoro e mal orientato su quelle fiscali. Eppure ci sono almeno tre punti su cui ho una opinione favorevole e attorno a cui spero il lavoro parlamentare possa portare un ulteriore avanzamento".

Speranza apre ai 5 Stelle

Insomma, il politico di Liberi e Uguali plaude, seppur con riserbo, al decreto legge tanto voluto da Luigi Di Maio. Perché, come scrive, per esempio "le modifiche alla disciplina dei contratti a tempo determinato e l'aumento dell'indennizzo nel caso di licenziamenti illegittimi vanno nella direzione giusta. I dati dei nuovi contratti di lavoro del 2017 segnalano che oltre il 90% è rappresentato da contratti precari. È una situazione drammatica e insostenibile, il cui prezzo viene pagato in modo prevalente dalle generazioni più giovani".

Poi, "disincentivare l'abuso del tempo determinato, reintroducendo le causali e attraverso un meccanismo contributivo crescente, è una prima risposta positiva". E ancora, "l'intervento sulle delocalizzazioni è opportuno".

Ecco, non mancano i dubbi e le critiche, ma è forse un primo (?) passo d’avvicinamento della sinistra rossa di LeU al giallo della politica a cinque stelle.

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