Otto milioni di voti in più ma mai un uomo sul Colle

MilanoNon c'è niente da fare. Il centrodestra si deve rassegnare a non vedere mai salire sul Colle un uomo (o una donna) espressione della sua parte politica. Almeno nelle ultime votazioni (1992, 1999, 2006, 2013) i presidenti della Repubblica sono stati tutti di sinistra. Questo perché in questi anni al governo c'era sempre il centrosinistra, pertanto, tutti quegli uomini erano provenienti da quella cultura politica. È la maledizione del Quirinale che ormai colpisce i partiti di centrodestra da oltre vent'anni.

Oscar Luigi Scalfaro, Carlo Azeglio Ciampi, Giorgio Napolitano (e Giorgio Napolitano bis), tutti uomini di centrosinistra. La cosa buffa, però, come emerge da un dossier de Il Mattinale , è che dal primo governo Berlusconi nel 1994 in avanti, il centrodestra ha sempre raccolto più voti del centrosinistra alle Politiche (il centrosinistra ne ha raccolti 64.668.239 e il centrodestra 72.737.664: una differenza di 8.069.425 a vantaggio del centrodestra). Eppure i presidenti della Repubblica sono stati sempre di estrazione comunista o vicini a quell'area. Misteri della politica. In particolare, nella «Seconda Repubblica» (dal 1994 a oggi) ci sono state sei elezioni politiche. Ogni volta che ha vinto il centrosinistra lo scarto di voti è stato limitatissimo: 181.969 voti nel 1996 (7.894.118 centrosinistra – 7.712.149 centrodestra); 24.755 nel 2006 (19.002.598 centrosinistra – 18.977.843 centrodestra); 125.793 nel 2013 (10.049.393 centrosinistra – 9.923.600 centrodestra: pari allo 0,37%). Ogni volta che ha vinto il centrodestra, invece, lo scarto di voti è stato molto ampio: 254.489 voti nel 1994 (8.136.135 centrodestra – 7.881.646 centrosinistra); 4.772.277 nel 2001 (10.923.431 centrodestra – 6.151.154 centrosinistra); 3.375.176 nel 2008 (17.064.506 centrodestra – 13.689.330 centrosinistra).

Nonostante i numeri parlino chiaro i presidenti della Repubblica sono stati sempre raccattati dell'ammucchiata dei partiti di sinistra che governavano in quegli anni. Ognuno di loro ha nominato senatori a vita (Scalfaro 0; Ciampi 5; Napolitano 5); membri della Corte costituzionale (Scalfaro 4; Ciampi 5; Napolitano 5); ha esercitato moral suasion sull'elezione del vicepresidente del Csm (Scalfaro 3; Ciampi 1; Napolitano 3). Quasi tutti di sinistra.