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Pagamenti, esami e calciomercato Un Paese ridotto all'ultimo minuto

Il vizio italiano del last minute nel pallone e non solo: esami e pagamenti solo in extremis

Pagamenti, esami e calciomercato Un Paese ridotto all'ultimo minuto

In meno di 24 ore di calciomercato il pallone italiano ha fatto più operazioni che in tre mesi. È successo ieri ed è successo perché era l'ultimo giorno. Lo sport si comporta esattamente come il resto del Paese, incapace di fare qualcosa in anticipo, abilissimo a lavorare sul filo delle deadline. Un Paese dove procrastinare è uno stile di vita ed evidentemente anche una modalità d'espressione della propria professionalità: ci riduciamo all'ultimo secondo per tirare fuori il meglio di noi.

Così ieri sono state chiuse più di cento operazioni di mercato, alcune complesse, con trattative andate avanti per settimane senza trovare uno sbocco e che però ieri hanno avuto esito positivo. Oppure colpi inimmaginabili anche 24 ore prima che all'improvviso si sono materializzati. È come se società, calciatori, procuratori e allenatori sappiano lavorare meglio soltanto quando non c'è più tempo per ragionare, quando bisogna prendere una decisione all'ultimo secondo: difficoltà, incertezze, dubbi evaporano e arrivano certezze assolute.

È quello che capita agli studenti che devono preparare un esame e studiano soltanto l'ultima settimana, è quello che succede ai giornali ogni giorno quando per ore pensi che non si possa arrivare in edicola e invece magicamente nelle ultime due ore prima della chiusura tutto va - più o meno - a posto. Il calciomercato fa più impressione perché se devi spendere venti milioni non lo fai sapendo che hai solo poche ore per decidere. Eppure succede. Sempre.

È diventata una consuetudine, figlia di come siamo, perché lo sappiamo e abbiamo smesso persino di far finta che non sia così. Per tutta la settimana precedente, gli appassionati di calcio hanno vissuto nell'attesa del 31 agosto, come se fosse una partita, consapevoli che l'ultimo giorno è quello decisivo. Ieri le pay-tv calcistiche hanno stravolto i palinsesti per coprire l'evento eccezionale che accade ogni anno. E i social network sembravano non occuparsi d'altro che del conto delle operazioni fatte, scandendo il tempo rimanente fino alle 23. Tutto molto strano, a vederla da marziani.

Tutto molto normale visto da noi.

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