Politica

A Palazzo Chigi piace il rosa: spunta la Andreatta

Un dg donna farebbe da contraltare a un presidente uomo. Ma l'ipotesi Campo Dall'Orto resiste

A Palazzo Chigi piace il rosa: spunta la Andreatta

L'immagine politica di Renzi è costruita sullo slogan «l'uomo delle riforme». Senza di esse, temono i suoi spin doctor , calerebbe ancor di più nei consensi e sarebbe costretto a giocarsi la carta delle elezioni anticipate. Ecco perché sulla Rai gli va bene anche la Gasparri per ridisegnare i vertici di un'azienda che tra pochi mesi potrebbe tornargli utile come stampella elettorale. È in questa chiave che da più parti si avanzano «scommesse» sulla scelta dei candidati. Archiviata, ma non del tutto, la pratica del direttore generale (di nomina governativa), dato che tutti ormai indicano in Antonio Campo Dall'Orto (attualmente membro del cda di Poste italiane) il candidato ideale.

Ma non l'unico, ovviamente. Va bene ai renziani, ma nella complessa galassia del Pd potrebbe non essere gradito a tutti (soprattutto per il fatto che ha un passato in Mediaset e alla Sette, diretti concorrenti della tv di Stato). Ecco che Palazzo Chigi potrebbe tirare fuori dal cilindro un nome a sorpresa (ma fino a un certo punto). È quello di Eleonora Andreatta, figlia del compianto Beniamino e attualmente direttore di Rai Fiction . Sarebbe un'ottima soluzione interna, giurano i bene informati, e in più permetterebbe una manovra più disinvolta sulla scelta del presidente di garanzia, visto che a Renzi piacerebbe chiudere la partita con un ticket uomo-donna. Comunque i grattacapi per il capo del governo sono tanti riguardo la scelta del presidente di garanzia. Innanzitutto è prassi che l'incarico venga affidato a un nome gradito all'opposizione.

Sì, ma quale opposizione? Perché è ovvio che Renzi pensa a Forza Italia come naturale referente, però la presenza più consistente all'opposizione è rappresentata dai Cinque Stelle. Non solo. Proprio un grillino guida la Commissione di vigilanza che domani sarà chiamata a scegliere il nuovo cda con la vecchia legge Gasparri. Per il totonomine del nuovo cda salgono, nelle ultime ore, le quotazioni di personaggi legati all'azienda come Giuseppe Giulietti (sponsorizzato dalla sinistra dem), Giancarlo Leone e Nino Rizzo Nervo, graditi all'ala più «democristiana» del Pd, e Vincenzo Vita. A destra salgono le quotazioni di Antonio Pilati (tra gli ispiratori appunto della legge Gasparri) e Giancarlo Mazzucca, direttore del Giorno . Per la presidenza? Si sa solo che sono tramontate le ipotesi Bruno Vespa e Giulio Anselmi: il primo non vuole smettere di andare in video, il secondo non sarebbe gradito al centrodestra.

Restano alte le quotazioni di Monica Maggioni, attuale direttore di Rainews .

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