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Casa espropriata a chi non paga. Primi dubbi dei tecnici del Senato

Palazzo Madama: "Il dl squilibra l'accordo tra le parti". Il Codacons: "Aiuto alle banche". Il ministero: "Più tutele"

Casa espropriata a chi non paga. Primi dubbi dei tecnici del Senato

Roma - Il Giornale l'aveva già scritto. Se il mutuatario non paga sette rate del mutuo acceso sull'abitazione, la banca potrà entrare in possesso dell'immobile e venderlo; senza rivolgersi al giudice. E tra breve la misura entrerà nell'ordinamento nazionale.La direttiva europea che prevede la soluzione è all'esame delle commissioni parlamentari per un parere consultivo sul decreto legislativo del governo che la recepisce. In particolare, l'ufficio studi del Senato sottolinea che la misura potrà essere applicata solo sui contratti di mutuo stipulati dopo il 21 marzo di quest'anno.Sempre il servizio studi di Palazzo Madama ricorda che la «regola» del ritardato pagamento di sette rate del mutuo che consente di avviare le procedure di esecuzione esiste già nel testo unico bancario (articolo 40), dei primi anni Novanta. E che la differenza sostanziale è che, alla stipula dei nuovi mutui, si possa concordare fra le parti la possibilità di saltare le procedure esecutive giudiziarie, estinguendo il debito attraverso il trasferimento del bene (fermo restando il diritto del consumatore all'eccedenza).Un intervento che - a giudizio degli economisti del Senato - offre il fianco a un potenziale «squilibrio tra le parti» nella stipula dei mutui e «rispetto della par condicio tra creditori». Le norme prevedono tra l'altro la possibilità che le parti (banca e chi chiede il mutuo) possono «convenire espressamente» che in caso di inadempimento del consumatore, la restituzione o il trasferimento del bene immobile oggetto di garanzia reale o dei proventi della vendita del medesimo bene comporta l'estinzione del debito.Pur valutando le norme «compatibili con la Costituzione e anche con il codice civile», i tecnici di Palazzo Madama sottolineano però che si pone un problema di «squilibrio» tra le parti: banca e mutuatario. Il ministero precisa in serata che il governo ha modificato la direttiva Ue introducendo nel decreto la possibilità per il proprietario che si vede requisita la casa di ottenere l'eventuale eccedenza derivante dalla vendita della casa da parte della banca.La ratio del decreto, osservano i tecnici del servizio studi del Senato, «sembra essere quella di snellire e abbreviare le procedure nel caso di inadempimento del debitore». Semplificazione che «dovrebbe contribuire ad ampliare la disponibilità di credito da parte delle banche». Non a caso, secondo le associazioni dei consumatori, così il governo «spiana la strada per espropriare le case dei legittimi proprietari in temporanee difficoltà economiche, agevolando le vendite forzose degli immobili da parte delle banche, senza passare per lo scrutinio di legittimità dei giudici». Secondo Federconsumatori e Adusbef,è l'«ennesimo regalo ai banchieri». Piovono polemiche politiche e nel Pd si apre una breccia.

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